Giulia Cecchettin «uccisa con 75 coltellate, Turetta aveva installato un'app-spia sul suo cellulare». Il file con il piano per legarla

L'assassino aveva pianificato il delitto e la fuga «almeno dal 7 novembre», 4 giorni prima dell'omicidio

Giulia Cecchettin «uccisa con 75 coltellate, Turetta aveva installato un'app-spia sul suo cellulare»
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Giovedì 16 Maggio 2024, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 11:00

Dettagli agghiaccianti, terrificanti, del delitto Giulia Cecchettin: settantacinque coltellate, di cui una ventina derivanti dalla difesa (con le mani) della vittima, colpita più volte anche al volto. È un condensato di orrore l'atto d'accusa che i pm di Venezia hanno notificato ieri a Filippo Turetta per l'omicidio della ragazza. Al giovane viene contestata una crudeltà «chiaramente eccedente l'intento omicida». Il controllo che esercitava sulla ragazza - riferiscono i quotidiani, citando l'atto di conclusione indagini - era continuo. Turetta aveva installato una app-spia sul cellulare di Giulia, e aveva pianificato il delitto e la fuga «almeno dal 7 novembre», 4 giorni prima dell'omicidio.

Filippo Turetta, la premeditazione

 

«Premeditazione, ferocia e crudeltà», e ora rischia l'ergastolo. È la sintesi dell'avviso di conclusione indagini comunicato dai pm ai difensori di Turetta, reo confesso dell'omicidio, e alle parti offese.

Un quadro che spalanca la prospettiva del processo in Assise per il 22enne padovano, in carcere a Verona dal 25 novembre scorso. Dopo mesi di informazioni con il contagocce, il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha chiamato i giornalisti per fare il punto sul procedimento penale a carico del giovane.

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La svolta è arrivata: la contestazione dell'aggravante della premeditazione, sulla base di «dati oggettivi» ha detto il magistrato. Una imputazione che toglie dal campo per l'indagato la possibilità di accedere al rito abbreviato e al patteggiamento. La richiesta del processo è dietro l'angolo, eppure formalmente non è ancora una richiesta di rinvio a giudizio; perchè se la difesa di Turretta lo vorrà, si potrà arrivare ad un passaggio dal Gup per le contro deduzioni, e un eventuale interrogatorio dell'indagato.

IL FILE SUL PC

Turetta si era appuntato in un file sul computer - cancellato ma poi recuperato dagli esperti informatici - «come legare Giulia, con il nastro adesivo mani, caviglie, ginocchia e anche come tapparle la bocca». È quanto emerge dalle carte dell'avviso conclusioni indagini della Procura citate dal Corriere della Sera. L'ex fidanzato di Giulia, aveva costruito «nel dettaglio» il suo «spietato piano criminoso», pianificandolo «almeno dal 7 novembre», quattro giorni prima del fatto. Nelle ricerche su internet fatte da Turetta, scrive il quotidiano, c'erano voci come «nastro isolante, manette, cordame, badile, sacchi neri».

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