Europee, Conte lancia la campagna anti-Schlein: dal caso Bari alla nuova proposta di legge

Una campagna elettorale quella del M5s che fa lo sgambetto al Pd. Prima il dissolvimento del campo largo, ora il pdl

Europee, Conte lancia la campagna anti-Schlein: dal caso Bari alla nuova proposta di legge
di Riccardo Palmi
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Martedì 14 Maggio 2024, 18:04

Che Giuseppe Conte non abbia gradito, usando un eufemismo, l’annunciato faccia a faccia televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, previsto per il 23 maggio su Rai 1, è chiaro ormai da giorni.

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Dopo il caso Puglia, il dissolvimento del campo largo e la critica alle «candidature truffa», appare sempre più evidente come il leader penstastellato stia pianificando la campagna elettorale del M5s verso le europee facendo uno sgambetto al Partito Democratico. Ne è prova il disegno di legge depositato da Conte negli scorsi giorni per vietare a membri del Governo e parlamentari di candidarsi alle Europee.

La legge contro le candidature truffa

Nelle scorse settimane, Giuseppe Conte ha dichiarato pubblicamente che non correrà alle elezioni dell'8 e 9 giugno perché a suo avviso «non è pensabile che nella nostra comunità uno esibisca il nome sulla scheda e poi non sia conseguente. Per noi è una presa in giro dei cittadini». Così, dopo una lunga serie di polemiche durate per giorni, Conte ha deciso di farsi ascoltare cambiando strategia. Come? Depositando una proposta di legge per fare in modo che i membri del governo e i parlamentari in carica non possano candidarsi alle elezioni Europee. L’ha definita una «legge contro le candidature truffa». «Le chiamano candidature civetta, fatte per racimolare più voti. Chiamiamole con il giusto nome: candidature truffa». Lo ha annunciato ieri mattina nel corso del suo incontro con la stampa estera: «L’effetto è che i cittadini pensano “ci ingannate persino sulla scheda elettorale”. Meloni con una operazione di marketing dice “chiamatemi Giorgia”. Se portiamo marketing e inganno non stupiamoci se aumentano gli astensionisti»

Anche Renzi

Il malcontento su questo tema è diffuso e non si limita al solo Movimento 5 Stelle. Anche Matteo Renzi ha puntato il dito contro le candidature truffa. Ieri alla presentazione della lista Stati Uniti d’Europa ha dichiarato: “Calenda considera la candidatura come altri, semplicemente una truffa, come Antonio Tajani, Elly Schlein e Giorgia Meloni.

Queste quattro persone sono quattro truffatori politici. Pannella avrebbe parlato di ladri della democrazia. Si candidano ma non vanno in Europa».

La rottura in Puglia

Ma il clima di tensione tra Pd e M5S è sicuramente risente dalle bufere giudiziarie che hanno investito il Pd in Puglia ad aprile, portando al dissolvimento del campo largo con M5S. Dopo l’'inchiesta sul presunto voto di scambio che ha coinvolto Anita Maurodinoia, membro della giunta regionale guidata da Michele Emiliano, e l'arresto per corruzione di Alfonso Pisicchio, ex assessore di Emiliano durante il precedente mandato, quel che resta del campo largo sono solo macerie. E ora, gli scandali giudiziari sono agitati da Conte in campagna elettorale con l'obiettivo di mettere a nudo le incongruenze e le fragilità del Pd. E fargli l’ennesimo sgambetto.

M5s e Pd in corsa alle comunali

Ma ci sono ancora delle città in cui M5s e Pd stanno correndo insieme verso le elezioni comunali. È il caso di Perugia, in cui delle sette liste a sostegno della candidata del centrosinistra Vittoria Ferdinandi, fanno parte Pd, M5s e Alleanza Verdi Sinistra. Stessa cosa vale per le elezioni a Cagliari, dove torna in campo Massimo Zedda, già ex sindaco del capoluogo sardo dal 2011 al 2019, candidato per il centrosinistra. La coalizione a suo sostegno è composta da 10 liste: a quella dei Progressisti, partito di cui è leader, si aggiungono Pd e Movimento cinque stelle. Anche il centrosinistra nel capoluogo molisano corre compatto e nella coalizione ritroviamo insieme Pd e Movimento 5 Stelle, compatti anche a Pescara, dove sostengono la candidatura di Carlo Costantini.

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