Nella notte tra sabato e domenica i poliziotti impegnati nei servizi straordinari di controllo per la movida di Pescara, disposti dal questore Carlo Solimene, stavano passando davanti all’ingresso di un locale notturno, quando sono stati avvertiti della presenza di un ragazzo armato di coltello. L’arma era già stata presa in consegna dagli addetti alla sicurezza della struttura, che erano riusciti in qualche modo a entrarne in possesso. Ma naturalmente pensavano che il ragazzo, pur trovandosi fuori dal locale, potesse costituire un pericolo per le tante altre persone che si trovavano da quelle parti, in fila per entrare o semplicemente per fumare una sigaretta.
Quando hanno visto il coltello i poliziotti hanno notato che non c’era da scherzare: otto centimetri di lama e diciannove complessivi di lunghezza. Per questa ragione hanno deciso di avvicinare il giovane. Che, forse anche perché cosciente di non essere in regola con il porto d'armi o di oggetti atti ad offendere, ha assunto immediatamente un atteggiamento molto insofferente e agitato. E quando i poliziotti lo hanno avvicinato, ha tentato in ogni modo di scappare anche per non essere identificando.
Una reazione violenta, tanto che uno degli agenti, colpito con un potente calcio al fianco sinistro, è stato poi costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso, da dove è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.