Sfrecciava contro mano a tutta velocità lungo la via Laurentina. La corsa spericolata, con l’acceleratore a manetta al volante di un suv Tesla in compagnia di quattro amici, è finita contro una Lancia Y che non ha potuto evitare l’impatto. La donna alla guida, Simonetta Cardone di 67 anni, non ha avuto scampo. L’impatto mortale è avvenuto al chilometro 21, direzione Pomezia: il bolide l’ha schiacciata a folle velocità ed è morta sul colpo. Sul posto i primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti del gruppo Eur che hanno avviato i rilievi e i controlli. Alla guida del suv, E. E., romano di 20anni. Dai primi controlli gli agenti hanno accertato che la macchina era intestata alla società del padre del 20enne, una ditta specializzata nella pulizia delle auto di lusso.
I TESTIMONI
Sul posto insieme agli agenti del gruppo Eur, è stato necessario l’intervento dei vigili del Fuoco.
A richiedere l’intervento dei vigili urbani sono stati per primi alcuni automobilisti che, pochi istanti prima dell’impatto, avevano segnalato «un veicolo di grossa cilindrata viaggiare ad altissima velocità contromano». Secondo quanto hanno accertato i poliziotti della Municipale, il 20enne avrebbe imboccato la strada contromano da una delle rotatorie della via Laurentina. Quindi avrebbe viaggiato per alcuni metri scartando le auto che arrivavano nella direzione opposta. Fino a quando si è trovato la Lancia Y. A quel punto però, a causa dell’alta velocità, non sarebbe riuscito a evitare l’impatto.
I RILIEVI
Per procedere con i rilievi, la polizia Municipale ha disposto la chiusura della via Laurentina all’altezza del chilometro 21. I caschi bianchi hanno quindi avviato le indagini mentre pompieri e sanitari del 118 procedevano con i soccorsi.
«È vero stavo correndo, ho travolto quell’auto perché ho tentato di scartarla» ha ammesso il ragazzo agli agenti. Sotto choc per quanto avvenuto ha poi riferito che insieme agli amici volevano fare una gita. Durante i controlli gli agenti della Municipale hanno poi verificato che il 20enne stava guidando la macchina intestata alla società del padre, una ditta con sede lungo la via Pontina. Il giovane, che ora rischia l’accusa di omicidio stradale, è stato trasportato in ospedale per accertamenti medici e per essere sottoposto ai test di alcol e droga. «Appena ho visto quel bolide sfrecciare - ha raccontato uno dei testimoni- ho chiamato subito gli agenti della Municipale. L’ho visto scartare le macchine e poi imboccare la strada contro mano dopo la rotatoria. È stato terribile. Poco dopo ho sentito un boato e ho capito che era accaduto il peggio».