C'è una città incantata dalla quale una volta entrati è difficile, quasi impossibile tornare a casa. Un po' come nel film del maestro Hayao Miyazaki, ci sono tante Chihiro (la protagonista del film) che intraprendono il viaggio, lasciandosi alle spalle casa, e si ritrovano immerse in una odissea, quasi una storia fantastica per quanto sia incredibile da credere. Una di loro si chiama Lara Trivelli, ha 40 anni, è disabile, e vive a Settebagni. Persone che hanno difficoltà a camminare per raggiungere il Centro hanno poche possibilità di prendere il treno in direzione Fiumicino. Se provano ad accedere da via della Stazione di Settebagni non solo non troveranno parcheggi per disabili, ma si imbatteranno in un muro di scalini: niente rampe o ascensori per loro. L'unica possibilità è accedere da un entrata secondaria in via dello Scalo di Settebagni dopo aver percorso una strada senza marciapiedi e attraversato un piccolo varco dove le carrozzine più grandi neanche passano. Qui non c'è assistenza per i disabili e se anche Lara riuscisse a salire su un treno del binario 4 diretto verso la Nomentana, non potrebbe più tornare a casa. «Il binario 3 dove fermano i treni provenienti dal Centro, quelli che partono da Fiumicino insomma, non è attrezzato per i disabili, ci sono le scale». Silvia De Rosa, 50 anni, membro del comitato di quartiere, da anni combatte con le barriere architettoniche della stazione ferroviaria di Settebagni dove passa la linea Fiumicino-Orte. È stata lei qualche giorno fa a girare un video con la testimonianza anche di Lara.
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La rabbia
Silvia spiega: «A fine novembre dopo l'ennesima e-mail di protesta inviata, ho ricevuto un messaggio firmato dalla Direzione Commerciale, Rete Ferroviaria Italiana, Gestione Reclami RFI, dove in pratica si consiglia di scendere alla stazione ferroviaria successiva di Monterotondo che dista 10 km ed è attrezzata per i disabili».