Sono ore delicate, in casa Ternana. Quelle che la separano dalla partita con il Catanzaro, in un Liberati nel quale rischia di arrivare pure un destino beffardo a sentenziare la retrocessione aritmetica. Dipende pure dagli altri risultati, ma ancora una volta la Ternana è padrona del suo destino, almeno per allungare ancora le speranze all'ultima giornata. Anche il presidente Nicola Guida è lì a fare la sua parte. Dopo Bolzano ha chiamato a raccolta staff tecnico e squadra. Anche lui, le prova tutte. Pure la carta della motivazione. «Ho avuto un proficuo confronto con tecnici e giocatori - racconta - e ci siamo trovati d'accordo su quanto importante provarci fino alla fine». Ha incrociato sguardi e i musi lunghi. Ma non ha visto solo questo: «I ragazzi, li ho trovati molto carichi, pronti a dare il massimo per dimostrare a noi stessi e alla città che meritiamo tutti questa salvezza». C'è anche un pensiero alla tifoseria, a quanti hanno sempre sostenuto la squadra. «Quando dico che meritiamo tutti la salvezza - spiega - intendo dire che lo merita la piazza e lo meritano i nostri tifosi. Anche se i fatti, in questo momento, ci mettono di fronte a una situazione davvero complicata».
La realtà, Guida, la vede bene.
Con il Catanzaro, la prima di due battaglie, in un momento psicologicamente difficile e ancora con tante assenze. Allo stesso tempo, però, da affrontare con la voglia di non mollare. «Noi - dice il presidente - dobbiamo giocarcela fino alla fine. Al di là di tutto, abbiamo più volte dimostrato che questa serie B ce la meritiamo». Poi torna al suo lavoro, in attesa di essere allo stadio domani. Si fa scaramantico, se gli si ricorda, come ultima cosa, che in passato già tre volte la Ternana aveva arpionato salvezze incredibili all'ultimo tuffo, nel 1977, nel 1983 e infine nel 2017: «No. Su questo, non voglio dire niente».