Convive con una ballerina di night che resta incinta: botte per farla abortire. La denuncia a Teramo

È stata la donna a raccontare successivamente alle forze dell’ordine dei presunti maltrattamenti subiti in casa da lui

Teramo, convive con una ballerina di night che resta incinta: botte per farla abortire
di Teodora Poeta
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 08:32

Picchiata dal compagno dopo aver saputo di essere incinta. L’inaudita violenza da parte di chi voleva che lei abortisse e ha ritenuto di poterle mettere per l’ennesima volta le mani addosso perché era da tempo che lui si comportava in quel modo con l’allora compagna che era la sua convivente in quel periodo. Lei una ballerina di night club, lui un frequentatore di locali notturni. Dopo essersi conosciuti, si erano innamorati. Ma la scintilla iniziale che aveva fatto infiammare i loro cuori è svanita appena lui, un 36enne residente lungo la costa, ha iniziato a cambiare atteggiamento nei confronti della compagna.

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Il racconto della donna

È stata la donna a raccontare successivamente alle forze dell’ordine dei presunti maltrattamenti subiti in casa da lui che era «in stato di ubriachezza abituale e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti», così come si legge oggi nel capo d’imputazione.

Ieri, infatti, il 36enne è stato rinviato a giudizio dal gup Marco Procaccini per maltrattamenti in famiglia (difensore l’avvocato Luca Macci). I fatti contestati vanno da luglio a novembre del 2023. In quel periodo l’imputato quotidianamente avrebbe insultato e percosso la compagna prendendola a calci e pugni, mentre, appunto, era ubriaco e drogato. Nei suoi confronti avrebbe rivolto pure parolacce, insulti e minacce del tipo «ti spezzo le gambe». Lui sapeva che la sua convivente era una ballerina di night, gli stessi locali che pure lui frequentava, ma ogni volta che la denigrava faceva allusioni al suo lavoro. A luglio dello scorso anno le avrebbe sferrato un pugno al naso. Poi, quando ha scoperto che lei era incinta, «temendo che non volesse abortire», l’ha colpita con un pugno sulla pancia.

I messaggi

Nel capo d’imputazione sono riportati anche i messaggi che lui, due mesi dopo, le ha inviato: «Vengo a picchiarti/maltrattarti figlia di una p... E metti bene nell’orecchio questa parola può darsi che paghi». Non ancora soddisfatto, è poi entrato in casa della donna dove ha iniziato a tirarle contro piatti e bicchieri fino a colpirla con una sedia sulla schiena. È stato quel giorno che sono dovute intervenire le forze dell’ordine per calmare l’uomo che però, subito dopo, è tornato in quell’abitazione e ha tentato di rientrare, forzando la porta d’ingresso e la serranda della finestra del balcone, fortunatamente senza riuscirci. Nei confronti del 36enne non è mai scattata alcuna misura e addirittura l’ex compagna ha pure rimesso la querela, ma il procedimento penale è andato avanti ugualmente è per lui presto comincerà il processo per maltrattamenti in famiglia.

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