Franco Di Mare, la figlia Stella (adottata e salvata da Sarajevo): «I film insieme e le lezioni di cucina, il nostro rapporto unico»

Chiesa gremita e commozione in piazza del Popolo per i funerali.

Franco Di Mare, la figlia Stella (adottata e salvata da Sarajevo): «I film insieme e le lezioni cucina, il nostro rapporto unico»
di Tiziana Panettieri
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Martedì 21 Maggio 2024, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 08:43

Commozione, lacrime, ma anche rispettoso silenzio inframmezzato da poche parole pronunciate con voce rotta. Ai funerali di Franco Di Mare, avvenuti ieri pomeriggio in una gremita Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, tanti amici, colleghi e persone comuni hanno scelto personalmente come salutare il giornalista e inviato Rai morto a Roma il 17 maggio all’età di 68 anni per un mesotelioma, un tumore molto aggressivo che Di Mare aveva annunciato di avere durante un’intervista solo qualche settimana a Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”.

Franco di Mare, i funerali

Una leggera pioggia ha dato il cambio a un improvviso sole durante lo svolgimento delle esequie, un tempo incerto che non ha fermato la folla che continuava ad accalcarsi sulle scale della chiesa di Santa Maria in Montesanto.

Anche i turisti, incuriositi, chiedevano chi fosse e alla risposta «un giornalista italiano molto famoso» erano increduli per l’affetto e l’amore proveniente dal suo pubblico, accorso lì per dare un ultimo saluto a colui che per tanti italiani è stato un membro della famiglia, ma anche da tanti volti televisivi che con Franco Di Mare hanno lavorato e condiviso anni di carriera.

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Il ricordo dei colleghi

«Solo un grande dispiacere» è l’unico commento rilasciato dal collega Alberto Matano che non è riuscito a dire altro, nascondendosi dietro un paio di occhiali scuri. Eleonora Daniele, la giornalista e conduttrice Rai, è una delle prime ad arrivare e a ricordarlo come un maestro: «La mia passione per il giornalismo è nata anche grazie a lui». Seguono Serena Bortone, Nunzia De Girolamo, Bruno Vespa e i volti del Tg1 Marco Mazzocchi e Francesco Giorgino che ha fatto un appello alla Rai chiedendo chiarezza sulle cause che hanno portato il giornalista alla morte, ammalatosi probabilmente negli anni in cui raccontava la guerra in ex Jugoslavia per una prolungata esposizione all’amianto. E a rappresentare l’azienda, una presenza che Vespa ha definito «doverosa», l’ad Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi e la presidente Marinella Soldi.

 

L'omelia e la figlia Stella

Nella sua omelia Don Walter Insero ne ha parlato come un uomo che non si è mai posto limiti, capace anche di scherzare nei momenti più terribili della malattia per non pesare su chi gli stava vicino, soprattutto la figlia Stella e la moglie Giulia Berdini, le ultime a prendere la parola alla fine della cerimonia. La ragazza, adottata e salvata dall’inferno di Sarajevo negli anni in cui il giornalista raccontava la guerra con voce rotta, ha dedicato un ultimo pensiero al padre: «Guardavamo film insieme, mi hai insegnato a cucinare, avevamo un rapporto unico solo nostro. Ti devo un ultimo grazie per la fiducia che hai sempre avuto in me e per non avermi mai fatto dubitare delle mie possibilità». E poi la moglie Giulia Berdini, sposata due giorni prima di morire: «Eri il bene. Mi hai coccolata e protetta e ora dovrò camminare senza di te al mio fianco. Ora non ho la forza di sorridere, lo farò domani. Oggi non riesco». Il feretro di Franco Di Mare ha lasciato piazza del Popolo accompagnato da applausi che sembravano non finire mai, così come il susseguirsi di ricordi di chi gli voleva bene e di chi gli deve un grazie come Michele Mirabella: «Scelse lui il ritorno di “Elisir”», riferendosi agli anni in cui Di Mare era direttore di Rai 3, mentre l’attore Sebastiano Somma lo ha ricordato anche come un fedele spettatore dei suoi spettacoli teatrali: «Veniva a vedermi spesso. C’era una bella amicizia tra noi, mi chiamava “fratellone”». Beppe Fiorello invece, che lo ha interpretato nella fiction Rai “L’angelo di Sarajevo” che raccontava dell’incontro tra padre e figlia in ex Jugoslavia, ha scelto di omaggiare l’ironia che lo contraddistingueva: «Era un simpaticone nato. Interpretarlo è stato uno dei rari casi in cui il personaggio era accanto a me. È sempre stato accanto a me».

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