MONTEBELLUNA (TREVISO) – Per i costi alle stelle salta prima il viaggio d'istruzione a Barcellona e poi quello a Roma. Il preside propone "l'assenza di gruppo" con gita "fai da te": ma all'Einaudi di Montebelluna scoppia il caos. In un anno che, in tutta la provincia, si sta rivelando tremendo sul fronte dell'organizzazione dei viaggi d'istruzione, fra burocrazia infinita, prezzi altissimi e mete che saltano, nell'istituto tecnico montelliano è scoppiato il caos. Perché, di fronte all'annullamento prima del viaggio a Barcellona e poi di quello a Roma, il dirigente scolastico Massimo Ballon ha dato un suggerimento formalmente inconsueto a tre classi quarte di grafica e comunicazione: ha suggerito cioè di effettuare un'assenza di gruppo programmando un viaggio per conto proprio.
Bonus gite scolastiche 2024, come ottenere il contributo fino a 150 euro: i requisiti e la domanda
GLI STUDENTI
«Nella nostra classe - sbotta una studentessa - la maggior parte dei ragazzi è minorenne. I genitori quindi non consentono il viaggio, anche perché il regolamento d'istituto non permette la giustificazione di assenze di gruppo. Il tutto si è risolto quindi in divisioni interne, perdite di ore di lezione per discutere sull'argomento e un clima generale che è assolutamente in contrasto con quello che dovrebbe essere lo spirito di una classe». Ma il dirigente scolastico Massimo Ballon una spiegazione ce l'ha. «Tutti vorrebbero andare a fare il viaggio d'istruzione – dice - ma agenzie e albergatori, oltre al resto (CIG e ANAC), rendono la vita impossibile alle scuole.
LA PROPOSTA
Ecco allora la proposta: «Stanco di essere accusato ingiustamente da docenti, alunni e genitori, i quali sostengono che "è colpa della scuola", ho provocatoriamente proposto ai ragazzi che se riuscivano ad andare pagando quella che alcuni genitori sostenevano essere una cifra molto inferiore a quella pattuita dalla scuola, garantivano la percentuale dei partecipanti del 75% con il programma didattico previsto dal CdC, negli stessi giorni previsti e soprattutto con una dichiarazione dei genitori che si assumevano l'onere di responsabilità, avrei accettato la giustificazione dell'assenza. Così volevo far capire che gestire viaggi d'istruzione per quasi 90 classi non è un gioco da ragazzi e anche far capire che c'è comunque differenza tra "gita" e viaggio d'istruzione: per la gita bastano i genitori». Il problema è che alla proposta alunni e genitori hanno cominciato a lavorare davvero. E la studentessa in questione afferma: «Mi rendo conto sicuramente della situazione, capisco le intenzioni del dirigente, ma mi aspetto da un preside che la cosa venga valutata fino in fondo e che una situazione del genere sia proponibile ad una classe di maggiorenni dove la gestione spetta a loro, non a una di minorenni».