"Quando Vasco Errani era presidente dell'Emilia Romagna e gli arrivò un avviso di garanzia, un minuto dopo si è dimesso, per poi scoprire anni dopo che non c'entrava nulla e che era assolutamente innocente. Penso che quello sia un esempio importante perché quando uno riveste un ruolo non c'è solo il problema di quello che succede a lui ma c'è anche il problema della credibilità delle istituzioni che rappresenta". Lo ha detto questa mattina a Genova il segretario della Cgil Maurizio Landini, rispondendo a chi gli chiedeva se il governatore della Liguria Giovanni Toti dovrebbe dimettersi dopo essere finito agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione.
"Il rischio che vedo - ha aggiunto Landini - è che, di fronte a quello che sta succedendo, aumentino le persone che non si sentono più rappresentate da nessuno e questo è un indebolimento della democrazia.
"Considero ciò che fece Errani - ha concluso il segretario della Cgil - un fatto molto importante che ha ridato credibilità a lui e alle istituzioni che rappresentava. Penso che oggi siamo in una situazione anche peggiore perché qui, da quello che si legge, mi sembra che stia emergendo non un caso isolato. Il rischio è di essere di fronte a un sistema che in questi anni si è affermato. Credo vada fatta luce a 360 gradi senza guardare in faccia nessuno e per questo è molto importante difendere l'autonomia e l'indipendenza della magistratura".