Dieta mediterranea, da uova a latticini i cibi "denigrati" che fanno bene alla salute: la lista degli scienziati

Uova, latticini, noci, semi, spezie e vino rosso sono componenti 'vitali' della dieta mediterranea ma trascurati, secondo una review pubblicata sul 'Journal of Translational Medicine', condotta da un gruppo di università dei Paesi del Mediterraneo: gli atenei di Catania, di Parma, la Politecnica delle Marche, l'Irccs Neuromed di Pozzilli e l'Universidad Europea del Atlántico in Spagna

Dieta mediterranea, da uova a latticini i cibi "denigrati" che fanno bene alla salute: la lista degli scienziati
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 19:09

Non solo frutta e verdura di stagione che fanno bene alla salute e all'ambiente. La dieta mediterranea è fatta di molti altri alimenti salutari troppo spesso "denigrati" come dannosi per la salute. Uova, noci, spezie, latticini, semi e anche vino rosso sono componenti fondamentali della dieta mediterranea secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Translational Medicine, condotta da un gruppo di università dei Paesi del Mediterraneo: gli atenei di Catania, di Parma, la Politecnica delle Marche, l'Irccs Neuromed di Pozzilli e l'Universidad Europea del Atlántico in Spagna.

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Il Festival dei cinque colori

Gli alimenti 'Cenerentola' saranno al centro dell'attenzione dei tanti protagonisti - medici, artisti, sportivi, associazioni e Istituzioni - presenti alla seconda edizione del Festival dei cinque colori, che si apre oggi al Maschio Angioino di Napoli e che si concluderà il prossimo 19 maggio. «Il numero cinque è il simbolo ricorrente del Festival perché rappresenta i colori del benessere: rosso, verde, viola, bianco e arancione, legati agli alimenti che non possono mancare in un'alimentazione equilibrata e le cui sfumature coprono l'intera gamma delle componenti della dieta mediterranea», commenta Maria Teresa Carpino, presidente associazione Pancrazio e ideatrice del Festival.

I risultati della review «mostrano la necessità di promuovere una piena e corretta conoscenza della dieta mediterranea», ricorda Giuseppe Morino, pediatra, dietologo dell'ospedale Bambino Gesù e direttore scientifico del Festival. «Sono moltissimi gli studi che ne hanno evidenziato l’efficacia protettiva contro malattie come il diabete, l’obesità, le patologie cardiovascolari e persino il cancro.

Tuttavia, un’ampia varietà di alimenti è rimasta inesplorata durante lo studio dell’aderenza a questa dieta. Gli studi che decifrano l’impatto sulla salute di una dieta mediterranea infatti si sono concentrati principalmente sul consumo di frutta e verdura, olio d’oliva e cereali. I fattori dietetici rimasti inesplorati includono il consumo di cereali integrali, legumi, noci, semi, erbe e spezie, uova e latticini e vino rosso. Altri fattori inesplorati che possono avere un impatto significativo sull’aderenza alla dieta includono i metodi di cottura, di produzione, di lavorazione e di conservazione degli alimenti».

I cibi "denigrati", ma salutari: uova

Le uova sono considerate tra le principali fonti di colesterolo e un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. In realtà, l’uovo è una fonte economica e nutriente di proteine, vitamine e minerali. Le evidenze scientifiche indicano che le proteine dell’uovo sono facilmente digeribili e forniscono molti aminoacidi essenziali.

I cibi "denigrati", ma salutari: latticini

Il latte e i suoi prodotti, come burro, yogurt, cagliata e latticello, fanno parte di una dieta tipica nelle regioni mediterranee da almeno 9 mila anni. Tuttavia, gli acidi grassi saturi presenti nei latticini ne hanno limitato il consumo nel corso del tempo a causa del rischio colesterolo. Le evidenze scientifiche, tuttavia, indicano che gli acidi grassi saturi derivati dai latticini possono aumentare solo parzialmente i livelli circolanti di colesterolo Ldl. 

I cibi "denigrati", ma salutari: frutta secca e semi 

Alcuni tipi di frutta secca, come mandorle, noci e pistacchi, nonché semi, come semi di lino, semi di zucca e di girasole, fanno parte della dieta tipica delle regioni mediterranee da migliaia di anni. Un’ampia serie di evidenze scientifiche suggerisce che il consumo di noci è associato a un minor rischio di malattie cardiometaboliche. Tuttavia, i risultati degli studi clinici indicano che la frutta secca può aumentare i livelli di Ldl nel sangue. Al contrario, solo pochi studi hanno analizzato gli effetti dei semi sulla salute e hanno prodotto risultati contrastanti. Per quanto riguarda il consumo di erbe e spezie è documentato da tempo nelle regioni mediterranee. Le evidenze scientifiche indicano che ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. Sono ricchi di sostanze fitochimiche con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali, ipolipemizzanti e ipotensive. Possono migliorare la digestione ed esercitare effetti neuroprotettivi.

Vino rosso: opinioni discordanti della scienza

E per quanto riguarda il vino rosso, un consumo moderato secondo molti studi può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità. Il vino è parte integrante della dieta mediterranea tradizionale. Tuttavia, le attuali linee guida dietetiche consigliano di escludere l’alcol dalla dieta a causa dei suoi effetti cancerogeni e di altri effetti dannosi sulla salute. 

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