Operaio cade da una pala eolica e muore: Giovanni Carpinelli aveva 33 anni. Lavorava per una ditta in subappalto

Un salto nel vuoto di quasi 50 metri che ha reso difficoltoso anche il recupero del corpo da parte dei vigili del fuoco

Trapani, operaio cade da una pala eolica e muore: aveva 33 anni. Ancora vittime sul lavoro in Sicilia
3 Minuti di Lettura
Sabato 11 Maggio 2024, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 19:03

Ancora una vittima sul lavoro in Sicilia. Un operaio di 33 anni, Giovanni Carpinelli, 33 anni, di Benevento è morto a Salemi (Trapani) dopo essere caduto da una pala eolica. Un salto nel vuoto di quasi 50 metri che ha reso difficoltoso anche il recupero del corpo da parte dei vigili del fuoco. L'ennesimo incidente sul lavoro in Sicilia, dopo la tragedia di Casteldaccia, provoca sdegno e reazioni da parte dei sindacati circa la mancanza di misure di sicurezza. Ed anche in questo caso, come a Casteldaccia si tratta dell'operaio di una ditta che stava svolgendo lavori in subappalto. Intanto oggi si sono celebrati i funerali di tre dei cinque operai morti lunedì scorso mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione e spurgo delle fognature a Casteldaccia.

Casteldaccia, la rabbia dei parenti degli operai: «Non avrebbero dovuto scendere nella fogna»

La tragedia

La prima cerimonia funebre, quella per Ignazio Giordano, 57 anni, si è svolta nella chiesa madre di Partinico (Palermo). «La morte fa parte dell'esperienza di vita terrena, ma ciò non ci consola: il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto.

Morire sul lavoro è un segno preoccupante che dice di una società fragile, nella quale non c'è lavoro per tutti e quando c'è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana» ha detto nella sua omelia l'arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi. A distanza da un'ora, a pochi chilometri di distanza, ancora strazio e dolore nella chiesa madre di Alcano (Trapani) gremita di fedeli per l'ultimo saluto a Epifanio Alsazia, il socio e contitolare della Quadrifoglio Group. Il primo a scendere nell'impianto e il primo a trovare la morte. Un grande lavoratore, uno che non lasciava mai gli operai nonostante i suoi 71 anni, hanno sottolineato parenti e amici dell'imprenditore. A celebrare i funerali è stato don Enzo Santoro, parroco della chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere in cui abita la famiglia Alsazia.

 

Morti sul lavoro

Presenti alle esequi i massimi vertici provinciali e regionali dell'Arma; il figlio della vittima è infatti un carabiniere in servizio alla compagnia di Partinico. Nel pomeriggio, infine, due comuni vicini di San Cipirello e San Giuseppe Jato, nel palermitano, si sono stretti attorno alla famiglia di Giuseppe Miraglia, l'operaio di 47 anni. «Ciao Giuseppe, ciao» è stato l' urlo che ha squarciato il silenzio fuori dalla chiesa madre di San Cipirello. Dopo l'urlo tanti applausi mentre amici e parenti portavano fuori dalla chiesa il feretro. Ha celebrato la cerimonia l'arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, insieme a don Giuseppe Billeci e don Antonio Caruso. I sindaci di tutti i paesi dove si sono svolti i funerali hanno proclamato il lutto cittadino. Lunedì invece sarà lutto cittadino in tutti i comuni della Città metropolitana di Palermo. A disporlo è stato il sindaco metropolitano Roberto Lagalla, che ha invitato le scuole superiori del Palermitano a promuovere momenti di riflessione e di approfondimento sul tema della sicurezza sul lavoro. La presidenza della Regione si farà carico delle spese funerarie di tutti e cinque i lavoratori morti. Le esequie di Giuseppe La Barbera, 28 anni, la vittima più giovane, lavoratore interinale dell'Amap, si terranno lunedì mattina nella chiesa del Carmine maggiore a Palermo. Nel pomeriggio saranno celebrati anche i funerali del quinto operaio, Roberto Ranieri, 51 anni, ad Alcamo nella chiesa Anime Sante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA