Fondi alluvione e ristori per emergenza neve, scatta la polemica ad alta quota

Baiocchi, presidente della Commissione sanità
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Domenica 12 Maggio 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 15:20

ANCONA «Falsa e pretestuosa» la critica del sindaco di Cantiano Piccini che mette a confronto i contributi per l’alluvione e i ristori per l’emergenza neve. «Strumentale» il j’accuse alla Regione di non aver una visione di turismo sostenibile da parte delle associazioni ambientali marchigiane. Sono le reazioni del consigliere regionale Nicolas Baiocchi e dei gestori degli impianti di risalita alle critiche indirizzate al bando regionale pubblicato il 2 maggio scorso.

Botta e risposta

Prevede contributi per un milione di euro alle attività turistiche che hanno avuto perdite di oltre il 30% legate all’assenza di neve naturale tra novembre 2022 e gennaio 2023. «Si tratta – interviene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – di risorse che provengono da fondi statali che non possono essere utilizzati per altri scopi o altra tipologia di impresa».

Pertanto, per Baiocchi, «è strumentale fare polemica per un fondo statale vincolato di fronte ad uno stanziamento del Governo di 400 milioni di euro destinati all’emergenza alluvione che include il ripristino delle infrastrutture del Catria e prevede risarcimenti per danni alle imprese». Tranchant, le conclusioni: «Si tratta dell’ennesima polemica pretestuosa, infondata da parte del sindaco di Cantiano nei confronti della Regione. Racconta falsità ai cittadini, provando a mettere gli uni contro gli altri».

Il fronte

Mentre i gestori degli impianti, anche a nome dei Comuni di Bolognola, Sarnano, Ussita, Piobbico e Frontone, fanno fronte comune davanti ad una serie di critiche espresse delle associazioni ambientali. Sui ristori, ricordano che «sono per eventi eccezionali ed esistono per tutti i settori del turismo». Precisano che «sostenere che sotto i 1500 metri non nevica non è vero in quanto negli ultimi 30 anni ciclicamente, in media uno ogni 4-5 anni, ci sono stagioni con scarso innevamento». Infine, spiegano che i contributi vanno a sostegno della transizione per le stazioni appenniniche del futuro in quanto la sfida dei cambiamenti climatici ha portato gli amministratori e gli imprenditori con la struttura commissariale, ad indirizzare le risorse del Pnrr per l'efficientamento energetico degli impianti, migliorare la sicurezza e metterli al servizio di una fruizione del territorio per tutto l’anno.

La posizione

«Gran parte dei nuovi investimenti pubblici e privati – puntualizzano – mirano a rendere le infrastrutture indipendenti dalle precipitazioni nevose e l’intenzione della Regione e delle politiche locali è di fare degli impianti di risalita aperti tutto l’anno il motore economico dell'entroterra e il tramite per i flussi turistici tra mare e montagna».

© RIPRODUZIONE RISERVATA