Non è stata e non sarà mai una norma di ordinaria ed ordinata gestione quella del Superbonus 110. Il fatto stesso che, da maggio 2020, tra correzioni normative, decreti-legge, note, documenti, circolari e risoluzioni, la norma abbia subito finora 283 modifiche, conferma quanto è stato complesso interpretarla e applicarla. «Tutte queste modifiche e chiarimenti - interviene Enrico Mancini, presidente Confartigianato Edilizia Anaepa Marche - hanno destabilizzato il mercato, la pianificazione dei lavori e l’impegno finanziario per la loro copertura, con inevitabili ripercussioni sull’esecuzione.
Cambiare in corsa
Cambiare le regole “in corsa” - incalza Mancini - è inammissibile e ci preoccupano soprattutto perché capitano in una fase delicata e di difficoltà per le imprese edili, settore centrale per la nostra economia – mentre hanno bisogno di certezze e di fiducia».
«Quello che non gradisco – precisa Marco Rossi, il presidente regionale Cna Costruzioni – è che del Superbonus se ne parli in termini denigratori mettendo sempre in primo piano l’impatto sui conti dello Stato che c’è, è vero, ma questo modo di fare oscura le tragedie dei singoli». Ricorda gli esodati del Superbonus. Famiglie ed imprenditori con i crediti incagliati o a rischio fallimento che, senza liquidità, non possono proseguire e lasciano i committenti senza casa o costretti ad indebitarsi. «Il problema – osserva Rossi – nasce dalle variazioni che ha subito la normativa e hanno calpestato i diritti dei cittadini e generato una diffidenza nel mondo bancario che ha portato tante imprese, non potendo più cedere i crediti ad abbandonare i cantieri». Per Rossi «esiste un problema sociale» perché gli interventi normativi non hanno accompagnato le famiglie incapienti, a basso reddito, che spesso abitano immobili più datati e energivori.
L’economia reale
Questione di economia reale. «Portare a compensazione in 10 anni i crediti – puntualizza Elisabetta Grilli, responsabile Cna Costruzioni – metterebbe in difficoltà le imprese che devono pagare tutti i mesi dipendenti, fornitori e tasse». Vizi e virtù del Superbonus riassunti da Stefano Violoni, presidente di Ance Marche, l’associazione costruttori edili di Confindustria. «Ha rilanciato il settore edilizio e aumentato la massa salariale ma non ha mai risolto il problema di conversione in liquidità dei crediti fiscali delle imprese che ha messo in crisi tante aziende. Per prime quelle nate esclusivamente per sfruttare il bonus fiscale, poi anche aziende più strutturate. Continui cambiamenti normativi non fanno bene all’impresa che è un’attività di rischio e necessita di stabilità per poter programmarsi ed investire».