Fentanyl nella droga spacciata a Perugia, la procura apre un'indagine. Qual è la vera droga degli zombie

Fentanyl nella droga spacciata a Perugia, la procura apre un'indagine. Qual è la vera droga degli zombie
di Egle Priolo
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Venerdì 3 Maggio 2024, 08:37

PERUGIA - Fentanyl in una dose di eroina spacciata a Perugia: dopo l'allerta nazionale per l'oppiode sintetico che se inalato procura gravissimi danni al cervello, la procura diretta da Raffaele Cantone apre un'indagine. Il procuratore capo lo aveva annunciato nei giorni scorsi, dicendosi «preoccupato» e l'apertura del fascicolo appare quindi come un atto automatico e scontato. Ma non solo per l'indagine in sé – al momento per il reato di spaccio – ma anche per i dovuti accertamenti che gli inquirenti sembrano essere intenzionati a fare per vederci chiaro.

«Voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi», aveva annunciato Cantone, ma è chiaro come le indagini siano a 360 gradi, anche per ricostruire i passaggi di quella dose spacciata per strada in città, finita nelle mani di un consumatore in cura al Sert di Terni e arrivata agli esperti dell'Unità di strada di Perugia che per primi hanno denunciato la presenza del Fentanyl. Così quella dose è finita sotto i microscopi della professoressa Cristiana Gambelunghe, responsabile del Laboratorio di Tossicologia dell'UniPg, e poi dell'Istituto superiore di sanità, che hanno confermato quel 5 per cento di Fentanyl usato come sostanza da taglio di un mix composto per metà di eroina, 30 per cento di codeina e 15 per cento di diazepam. C'è da vagliare anche l'attendibilità del consumatore e capire in che modo abbia intuito (o testato) la pericolosità di quella dose, per avere un quadro ancora più chiaro per muoversi nel sottobosco dello spaccio in città. Di certo, i risultati delle analisi non mentono: seppur l'oppioide fosse presente in quantità residuali, l'allerta del ministero della Salute è stata innalzata a livello 3, il massimo. Nella nota della direzione alla prevenzione del ministero si chiede ai vari assessorati regionali alla Sanità di diramare le informazioni con urgenza a Dipartimenti e Servizi pubblici per le dipendenze, alle comunità terapeutiche e al personale sociosanitario per «informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute» per l'uso del Fentanyl. Capace, se inalato, di causare leucoencefalopatia tossica, una grave patologia del cervello che porta dalla lieve confusione all'assenza di reattività, fino al coma e alla morte.
Ma l'Istituto superiore di sanità ha chiarito ieri come l'oppiode, con proprietà analgesico narcotiche, 100 volte più potente e più tossico della morfina, non è in realtà la cosiddetta «droga degli zombie». Usato in Italia, per scopi consentiti e sotto controllo medico, come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Per strada, invece, è usato come sostanza da taglio. «Né l'eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la “droga degli zombie” - spiega l'Iss -. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e miorilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno».
Ma l'allerta deve restare alta, con l'invito alle forze di polizia a monitoraggi stringenti per eventuali prescrizioni sospette e controlli sui luoghi in cui il Fentanyl viene conservato.

Anche per «una certa elasticità e prontezza di sodalizi criminali italiani - ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci - in particolare della 'ndrangheta per recepire questa sostanza».

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