«Costretto a lasciare Marcetelli, ma il paese è vivo»: parla il sindaco del Comune più piccolo del Lazio

«Costretto a lasciare Marcetelli, ma il paese è vivo»: parla il sindaco del Comune più piccolo del Lazio
di Mario Bergamini
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Venerdì 17 Maggio 2024, 00:10

RIETI - Paese fantasma durante l’inverno, colonia vacanziera d’estate. Nel mezzo, una sopravvivenza da conquistare giorno per giorno. Benvenuti a Marcetelli, 67 abitanti iscritti all’anagrafe, il più piccolo Comune del Lazio, tra i più piccoli d’Italia. Quaranta chilometri da Rieti, un’ora buona di auto, causa strade non facili e tortuose, dove anche al navigatore riesce problematico fare il suo mestiere. 

Neppure 20 residenti tra ottobre e fine aprile, quasi tutti anziani, circa 200 a luglio e agosto. Qui, la lotta contro lo spopolamento è pane quotidiano. Ma i pochi che vi abitano, anche nei mesi più freddi, non si sognano certo di lasciare il paese. Grazie anche ad una sinergia con altre sette municipalità della Comunità montana che permette di ammortizzare le inevitabili difficoltà legate alla mancanza di alcuni servizi.

Amministratori fuori. E questo, nonostante il sindaco Daniele Rinaldi e il vice Armando Cipolloni non abitino più a Marcetelli da tempo. Il primo è a Rieti, il secondo a Settebagni, dove lavora. «Mi sono trasferito nel capoluogo con la famiglia - racconta Daniele Raimondi - dai tempi della scuola elementare. Era diventato problematico per i miei accompagnarmi a scuola, il pomeriggio in piscina, poi alla scuola di musica. E così, con mio fratello, ci siamo trasferiti tutti nel capoluogo».

Una decisione che potrebbe far pensare a un’inevitabile seppur lenta erosione della popolazione, fino alla scomparsa del paese. «Ma non sarà così», assicura Raimondi. «Qui - racconta si vive bene. L’aria è pura (930 metri sul livello del mare), la natura incontaminata e chi è stato almeno una volta a Marcetelli ci torna di sicuro.

L’estate siamo oltre duecento persone. Il paese è vivo, nonostante sia facile credere al contrario».

Il commento. E a dare un’ulteriore boccata di ossigeno a chi vuol restare, si aggiunge ora la delibera della Regione Lazio che stanzia appositi fondi per i Comuni sotto i duemila abitanti, finalizzata a sostenere le famiglie che vogliono restare in paese. «Si tratta - commenta il sindaco - di un’ottima misura. Un incentivo economico che può favorire la decisione di chi vuol restare a vivere nel paese, coltivando serenità e ritmi di vita più consoni. Accanto a questo provvedimento, ritengo però necessario fare uno sforzo per lavorare anche sul fronte dei servizi. E’ inevitabile che in paesi come Marcetelli siano pochi e pensare di portarceli è utopia, Ma si può e si deve lavorare sulle sinergie e su alcune facilitazioni».

I servizi in sinergia. Una strada che a Marcetelli pare abbiano imboccato da tempo: «per chi vuole spostarsi ci sono due possibilità: il “chiama bus” del Cotral che funziona molto bene e il “taxi sociale” attivato con la Comunità montana. Un servizio utilizzato per gli anziani che devono fare viste mediche o andare a trovare familiari». I farmaci? C’è un dis9pensario farmaceutico a Marcetelli e una volta settimana, durante l’estate, anche un ambulatorio medico, due volte al mese invece d’inverno. E per chi vuole ritirare contanti? «C’è un Postamat attivo 24 ore su 24 e tre mattine alla settimana funziona anche l’ufficio postale», spiega il sindaco. L’impressione netta, a Marcetelli, è che la resilienza sia molto più forte del pericolo spopolamento.

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