Fermo, operai uccisi, Ciferri al giudice: «Mi sono difeso da un'aggressione»

Gianluca Ciferri
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Venerdì 19 Settembre 2014, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 22:37
FERMO - Mi sono difeso da un'aggressione. quanto Gianluca Ciferri, l'imprenditore edile di Fermo che il 15 settembre ha ucciso a colpi di pistola due suoi ex operai kosovari, Mustaf Nexhmedin e Avdyli Valdet, che reclamavano il pagamento di circa 16mila euro di stipendi arretrati e altra 4mila in nero, ha detto oggi al Gip Marcello Caporale, durante l'udienza di convalida dell'arresto. All'interrogatorio, durato due ore, era presente il Pm. Al termine il Gip si è riservato la decisione e Ciferri è stato riportato in cella.





Il difensore, l'avvocato Savino Piattoni, ha detto che il costruttore «ha reso un lungo interrogatorio, e una sofferta, ampia e dettagliata ricostruzione dei fatti». «Se, come auspichiamo - ha aggiunto - l'esito delle attività di indagine e degli accertamenti medico-legali e scientifici offrirà supporto a quanto dichiarato da Ciferri, saremmo davanti a un caso di legittima difesa».



L'uomo, questa la tesi difensiva, avrebbe esploso una raffica di colpi con il revolver cal. 38 (almeno cinque) perchè i due carpentieri l'avrebbero minacciato con un piccone. L'avvocato Piattoni non ha chiesto la scarcerazione, nè presentato altre istanze, riservandosi di farlo all'esito dei nuovi accertamenti. E ha sottolineato che il suo assistito si è sottoposto ad un interrogatorio «al buio, senza conoscere cioè gli elementi dell'accusa».





Il costruttore, che presenta a sua volta ecchimosi ed alcune escoriazioni ad un braccio, è stato sottoposto stamani ad un'ispezione medica su richiesta della Procura di Fermo, che ha disposto la consulenza per valutare eventuali lesioni riportate dall'imprenditore nella colluttazione con le due vittime.



L'esame autoptico sui due operai è stato affidato al professor Mariano Cingolani, e si terrà domani, alla presenza dei periti di parte, la professoressa Elena Mazzeo per la difesa e il professor Massimo Mentili per le parti lese. Questo pomeriggio sono previsti una Tac ed esami strumentali sui due cadaveri.





I familiari e il legale di Mustafà contestano la versione fornita di Ciferri, e ricordano che i due lavoratori avevano aperto da tempo un contenzioso sindacale con l'ex principale, per veder finalmente riconosciuti i loro diritti. Non solo: la mattina della tragedia, sostengono, sarebbe stato Ciferri a dare un appuntamento ai due, per trattare una transazione economica. Mustafà Nexhmedin lascia la moglie e quattro figli piccoli, Valdet la moglie, un bambino e un secondo figlio in arrivo.
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