Sfilano manager e acchiappa-sogni

Sfilano manager e acchiappa-sogni
di Maria Latella
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Sabato 20 Settembre 2014, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 13:54
Estratti dalla ghiacciaia perch si parla molto dell'articolo 18 e alla riforma del lavoro, tornano alla grande i concetti di destra e sinistra. Volendo giocare, destra e sinistra possono pure applicarsi alle sfilate di Milano Moda Donna.



Per dire: quella di Scervino è una donna che a Parigi voterebbe Sarkozy (a quanto pare, un grande ritorno) e in Italia voterebbe Matteo Renzi. Lo si deduce dall'aria spavalda e sexy-chic con cui marcia sicura. L'eterea-eterna ragazza avvolta nei veli acquamarina di Etro non vi ricorda invece l'amica di agiatissima famiglia che si è sempre sentita “gauchiste”, un terzo mondana e un terzomondista?

Ecco che però incede la donna terzista, quella creata da Alessandra Facchinetti per Tod's, una di poche parole ma di gran gusto, d'estate veste impeccabili giacche di pelle, o perfino abiti traforati, è una manager che in ufficio va in bicicletta, una banchiera, una dirigente di Google, di Apple, di Amazon, dunque impegnata nella difesa dell'ambiente. Una che “dentro e fuori” difende il proprio giardino. E se va in bici mette le Neo Espadrillas, quelle col gommino, mica un tacco dodici. No, non sapreste dire se in passato ha votato per Monti, se ora la incuriosisce l'Italia Unica di Corrado Passera o se invece aspetta qualcosa o qualcuno come lei: internazionale e non piacione. Uno che non ricorda nessuno di quelli che l'hanno preceduto. Chissà.



SEXY AGNESE

Giochini a parte, delle tre collezioni sopra citate si ricordano con piacere più cose. Uguale solo a se stesso, è Ermanno Scervino. Lui, che ha estratto dall'ex girl scout Agnese Renzi, dalla professoressa Renzi, il lato sexy che neppure lei sapeva di avere, manda in passerella una donna che bilancia seduzione e sobrietà. Il soprabito di rafia con applicazioni di pizzo nero non passa inosservato ma per unicità dei materiali, non per ostentazione. C'è ricerca e innovazione negli abiti di Scervino, nel giorno con i parka di jeans e la sera con gli abiti da sirena interno pizzo ed esterno glittering.

Unica è la donna di Tod's che in primavera e in estate non suda. Veste pelle traforata, lei. Oppure pelle lucida. Pelle lucida applicata alla giacca safari da esploratrice metropolitana. Certo, c'è anche il giallo di perfetti tailleur pantaloni ma la collezione si ricorda soprattutto per quei giubbini di pelle leggera, per l'elegante casacca marrone cosparsa di bottoni metallici.



IL DILEMMA DI SUZY

Ecco, da Tod's gli anni 70 proprio non vengono in mente. Lo diciamo per consolare la decana del giornalismo di moda anglosassone, Suzy Menkes, che l'altro giorno l'ha buttata in politica invitando gli stilisti italiani alla rottamazione. Degli anni Settanta. Per convincerli, ha citato Matteo Renzi: «Fate come lui, guardate avanti». Menkes è inglese e vive a Parigi. Costretta dunque al doloroso dilemma tra David Cameron e Francois Holland, ha tutta la nostra comprensione.

In verità, il passato ritorna, e mentre l'Italia è, proprio e peggio che negli anni '70, alle prese con una disoccupazione giovanile monstre, anche la moda, specchio del Paese, a quegli anni lì fa riferimento. Peraltro, chi li racconta con i vestiti, non li ha vissuti. Veronica Etro, per esempio, ha costellato la sua sfilata di canzoni dei Doors, ha chiuso con la gloriosa “A horse with no name” degli America. Ma i Settanta li ha visti dal passeggino, essendo nata nel '74. «Se c'è nostalgia per quegli anni? Sì. C'è nostalgia per quel momento di libertà e di gioco, dove con i vestiti ci si inventava uno stile, senza l'obbligo di appartenere a un brand».



IL DESERTO

Veronica Etro ha immaginato una creativa che disegnava i suoi abiti in mezzo al deserto, lei che forse non ha mai visto Zabriskie Point e “quel” deserto, quella esplosione finale che oggi sembra così inquietantemente preveggente.

Le sue trenta-quarantenni (che affollano la sfilata) ameranno gli abiti e le camicie leggere, azzurro o verde acqua: «Un tessuto annacquato - lo definisce Veronica Etro - Un po' acchiappasogni».

La stessa generazione, le trenta-quarantenni romantiche ma meno gauchiste, ieri hanno apprezzato le creazioni colorate e floreali di Anna Molinari per Blumarine. Da Sportmax, invece, è piaciuta l'essenzialità della maglieria, tanto bianco mescolato al nero e una ricerca di intrecci per dare movimento al top dei vestiti. La vita è sempre segnata da un leit motiv accattivante, una fascia di cotone, di pelle. Certo, bisogna avercela, la vita sottile. Ma da qui al prossimo giugno il tempo per mettersi a dieta c'è.