LE RISORSE
«Si parla complessivamente di almeno un miliardo di euro - prosegue Pacifico - e questo se i calcoli si fanno al ribasso, ossia tenendo conto del risarcimento minimo di ventimila euro. Ci saranno però, sicuramente, rimborsi più consistenti».
I precari della scuola - e non solo - non sono tutti giovani neolaureati, ma anzi sono spesso over 40, con situazioni mobili sul lavoro. Oltre a quelli che si rivolgeranno al giudice perché non compresi nella stabilizzazione, è possibile anzi probabile che diversi altri aprano un contenzioso per opporsi a un trasferimenti obbligato.
«Tutta la procedura, per come è impostata, si presta ad aprire contenziosi - dice Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola - Per non perdere la nomina, gli insegnanti dovranno presentare domanda di assunzione in tutte le province. Quindi chi vive e lavora a Napoli potrebbe essere costretto a spostarsi a Verona, pena la decadenza dal ruolo. Non sarà facile per persone di 45 o 48 anni, con famiglia».
La questione degli spostamenti evidenzia la criticità delle assunzioni in più fasi. Quanti andranno a comporre il cosiddetto organico funzionale saranno assunti successivamente, quando nuovi posti potrebbero essersi liberati. «Così, i primi in graduatoria, primi anche ad essere assunti magari saranno costretti a trasferirsi, mentre chi era in posizioni più basse riuscirà a rimanere nella propria città».
LE PROCEDURE
Le richieste di informazioni e aiuto sono già numerose. La parte più consistente delle procedure si terrà ad agosto e questo complica ulteriormente le cose». Le scuole, dunque, più che correre il rischio di aprire i battenti nel caos, ormai sembrano averne la certezza. Un problema per i precari, per gli istituti, per gli studenti. E, forse, date le premesse, pure per i tribunali.
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