Mestre, va in ospedale a curarsi e i rom le occupano la casa

Mestre, va in ospedale a curarsi e i rom le occupano la casa
di Raffaella Ianuale
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Lunedì 27 Ottobre 2014, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 09:13
Le occupano la casa mentre è ricoverata in una struttura sanitaria. A lanciare l’allarme una vicina che ha subito chiamato la figlia. «Vieni ho visto delle persone arrampicarsi sul terrazzino e forzare la portafinestra della casa di tua mamma». È questo il tono della telefonata ricevuta sabato sera, attorno alle nove, dalla figlia dell’anziana che abita al piano rialzato della palazzina al civico 57 di via Camporese nel Rione Pertini, a Mestre.



Si tratta di un appartamento dell’Ater in cui risiede da molti anni una signora di 93 anni che malgrado l’età è ancora autosufficiente. Per quella casa paga l’affitto anche in questo periodo che si trova ricoverata in una struttura in seguito ad una caduta che le ha causato una frattura. Nemmeno il tempo di assentarsi qualche mese per farsi curare e subito qualcuno si è intrufolato tra le pareti domestiche con la pretesa di poterci rimanere malgrado all’interno ci siano mobili, vestiti ed effetti personali dell’anziana.



«Quando sono arrivata sabato sera mi sono trovata di fronte ad una scena allucinante - racconta la figlia dell’anziana - in terrazzino che fumava una sigaretta c’era una donna in avanzato stato di gravidanza e un bambino». In realtà ad arrampicarsi e a forzare la porta, secondo le testimonianze dei vicini, è stato un uomo che però poi se n’è andato lasciando lì la donna incinta e il bimbo.



Vista la situazione la figlia dell’anziana ha allertato la polizia e nella palazzina di via Camporese sono giunte due pattuglie. La donna incinta, di origine nomade, ha subito detto agli agenti che di lì non aveva alcuna intenzione di andarsene. «Diceva ai poliziotti che siccome era incinta nessuno poteva toccarla - racconta la figlia che ha assistito alla scena - e che aveva bisogno di una casa per crescere i suoi figli, il piccolino e quello che portava in grembo».



I poliziotti con molta pazienza hanno fatto leva su tutte le loro capacità persuasive per convincere la donna ad andarsene. Ma lei non ne voleva sapere. Mentre nel condominio stava scoppiando una mezza rivolta da parte degli altri inquilini perchè quello di sabato è il terzo appartamento occupato nell’arco di pochi giorni sempre nello stesso palazzo. Solo dopo qualche ora di contrattazione la donna incinta ha capito che non era il caso di insistere e se n’è andata.
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