Concordia, Domnica: «Elicottero portò via oggetto tenuto da Schettino»

Concordia, Domnica: «Elicottero portò via oggetto tenuto da Schettino»
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Mercoledì 1 Ottobre 2014, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 15:56

Un elicottero si avvicin alla Concordia che stava affondando e avrebbe prelevato un oggetto: lo ha detto la Domnica Cemortan a Mattino Cinque su Canale5.

«Non l'ho visto personalmente ma me lo ha detto chi aveva il contatto diretto con l'elicottero»: per la moldava l'elicottero sarebbe dunque arrivato per prelevare «qualcosa».

La Cemortan non avrebbe visto l'oggetto sulla nave, ma di questo gli ha riferito la persona che lo prelevò dall'elicottero atterrato al Giglio. Si tratterebbe di un oggetto di un certo ingombro, ha riferito senza specificare di cosa si trattasse. La moldava ha anche riferito che Schettino condusse lei e Ciro Onorato, fratello dell'allora dg di Costa, sul ponte 11 mentre la nave stava affondando. «L'oggetto in questione ha poi aggiunto - era stato tenuto dal comandante».

La Cemortan ha poi detto che a parlargli di quell'oggetto fu un ufficiale della Costa, collaboratore di Schettino: «Questo non è stato un incidente di bicicletta ma di una grande nave», ci sono più «persone responsabili», ha spiegato la Cemortan. In particolare «questa persona sarebbe un primo ufficiale, dopo il capitano: al momento dell' impatto lui lavora col capitano. Dopo questo momento, non l'ho visto più sul ponte, io non so dove» fosse andato «perchè quando il capitano dice di abbandonare la nave, lui non c'è più». «Voglio anche dire - aggiunge - che questa persona oggi lavora in Costa e il suo grado è più». «Vuol dire che è stato promosso?», le viene chiesto. «Sì e come può essere promossa una persona che è stata responsabile col capitano, la persona dopo il capitano, il primo ufficiale. Non posso capire, per me non è normale. Forse perchè «questo oggetto è importante», si allude ancora nella trasmissione tv. Ad ogni modo, prosegue la moldava, «questa persona non è stata sentita in aula, non l'ho vista. Io ho visto il procuratore, io ho visto le persone sentite dopo di me. Penso che sia stato ascoltato, ma non in aula». Quanto a lei nessuno le ha mai chiesto che cosa avesse visto. «Erano interessati che ero bionda, moldava, straniera ma nessuno mi ha chiesto se ho visto qualcosa» eppure «sono stata interrogata sei ore».

«Io non ho visto nessun elicottero. Ma un elicottero arrivò, da compagnia, su isola. Questo elicottero è arrivato più tardi, due ore più tardi» di quando era stata condotta da Francesco Schettino, col maitre Ciro Onorato, sul ponte 11. «Chi le ha detto dell'elicottero cosa le ha anche detto?», le viene chiesto. La donna risponde che la persona che ha avuto contatto diretto con l'elicottero sarebbe «la stessa che ha preso qualcosa della nave da mettere sull' elicottero. C'erano molti feriti sulla Concordia, ma in quel momento si doveva prelevare qualcosa». «Io - aggiunge - ho visto questo oggetto dopo, sull'isola. Ho visto dopo tutto. E questa persona mi ha detto che ''bene, a posto, aveva dato la cosa che lui aveva tenuto''». Questa persona teneva con le mani l'oggetto? «No, perchè è un oggetto grande. Ma io non sono un giudice per parlare di queste cose».

I giudici. «Io ho detto tre volte questa cosa che eravamo andati al ponte 11, io, Schettino e Ciro Onorato. L'ho detto alla procura e al tribunale, al processo. Loro mi domandano, io rispondo, ma poi cambiano domanda». Così Domnica sottolinea che aveva già voluto riferire di questo momento del naufragio della Costa Concordia, senza ottenere considerazione. Cemortan, che ha ricordato di essere parte civile nel processo di Grosseto, forse «per la procura non sono cose importanti. Ma per me importanti, le persone, le vittime devono sapere», «voglio far capire alle persone che di questo incidente ci sono cose nascoste, celate ('hidden', Domnica si aiuta con l'inglese, ndr). Sono tante». Riguardo all'ultimatum via Facebook lanciato a Schettino, la Cemortan ha detto: «Io volevo donare l'occasione di parlare a lui, che era il capitano della nave, di questi momenti. Questo è un solo piccolo momento di questa grande storia. Ma ci sono tante cose che posso far capire alla gente di quello che è successo. Questo è solo il momento di quando siamo andati al ponte 11 ma ce ne sono altri» nel naufragio su cui Domnica lascia intendere di poter parlare.

Convocata dalla Costa. «Sono stata chiamata dalla compagnia» Costa Crociere «per parlare con loro, in ufficio. C'erano molte persone, avvocati e ufficiali. Mi hanno chiesto cosa avessi visto» la sera del naufragio al Giglio. Avvocati e ufficiali di Costa Crociere «volevano essere sicuri di cosa avessi visto», dice la donna riguardo la convocazione presso gli uffici della compagnia di navigazione.

Il capitano De Falco. «Un'ipotesi da non prendere neanche in considerazione». È secco e lapidario il commento del capitano di fregata Gregorio De Falco alla notizia del racconto di Domnica Cemortan stamani a Mattino Cinque a Canale 5 sull'elicottero che si sarebbe avvicinato alla Concordia che stava affondando e avrebbe prelevato «un oggetto». De Falco la sera del naufragio coordinava la sala operativa della capitaneria di porto di Livorno intervenuta per l'emergenza.

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