Crisi, in Italia sempre meno bimbi: “si perdono” 62mila nuovi nati l'anno Lorenzin: troppa ignoranza sulla fertilità

Crisi, in Italia sempre meno bimbi: “si perdono” 62mila nuovi nati l'anno Lorenzin: troppa ignoranza sulla fertilità
di Carla Massi
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Mercoledì 1 Ottobre 2014, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 15:41
Gli italiani fanno sempre meno figli. Sar per la crisi economica, sar perch si decidono in tarda et a pensare a un bambino. Cetto che le culle sono sempre pi vuote e il nostro futuro prossimo vedr sempre pi nonni e sempre meno nipoti.

Uno scenario disegnato dal Censis nella ricerca “Diventare genitori oggi. Indagine sulla fertilità/infertilità in Italia” realizzata in collaborazione con la Fondazione Ibsa. Solo fino a qualche anno fa si diceva che gli immigrati avrebbero riequilibrato i “buchi” di natalità, oggi sembra che neppure questo aiuto possa far pensare alla vera ricrescita generazionale.



L'economia, i soldi in banca, sembrano essere il motivo base di questa paura a far figli. Per l'83% degli intervistati la crisi sarebbe, infatti, il deterrente. Basterebbero sgravi fiscali e e sostegni economici e riduzioni delle rette scolastiche secondo gli intervistati under 34, per cambiare la rotta e tornare indietro.



Nel 2013 in Italia c'è stata una riduzione delle anscite del 3,7% rispetto all'anno precedente, con un calo del tasso di natalità da 9 a 8,5 nati epr mille abitanti. Dall'inizio della crisi, dunque, sono più di 62mila i nati in meno all'anno. Peggio di noi solo la Germania: i neonati tedeschi sono stati, infatti, 8,4 su mille nel 2012. In generale il tasso di natalità nella Ue è sceso dai 10,9 per mille abitanti del 2008 al 10,4 nel 2012.



Tracollo finanziario a parte un altro fattore gioca cronto la natalità: mamme “attempate" per il primo figlio. Da noi oltre i 31 anni nel resto d'Europa intorno ai 29. Sembra un scarto da poco, in realtà proprio quel poco può determinare o no la gravidanza. «il 46% degli italiani considera che ci si debba preoccupare per la mancanza di figli non prima dei 35 anni - spiega Ketty Vaccaro, responsabile del settore Welfare e sanità del Censis - età in cui già parliamo di mamme attempate». Che, in molti casi, scoprono proprio in quel momento l'impossibilità, per la coppia di avere un figlio. Da qui, l'impennata della fecondazione artificiale.



Proprio mentre il Censis pubblica il suo studio radiografando un Paese tutto sommato poco attento alla natalità, ai suoi tempi e alla fisiologia umana al ministero della Salute veniva insediata una commissione per combattere , come ha detto il ministro Beatrice Lorenzin «l'inverno demografico» del nostro Paese. Un tavolo che non ha come obiettivo solo quello di far fare più figli agli italiani. Si vuole, con una commisione formata da andrologi, sessuolo, economisti, ginecologi, epidemiologi, farmacisti ed esperti della comunicazione, far conoscere a maschi e femmine come si protegge la fecondità. Fin dall'adolescenza. Ventisei membri, la ginecologa Eleonora Porcu la prsidente.



«Il motto del nostro lavoro sarà “Liberi di scegliere conoscendo” - parole del ministro - vogliamo dare informazioni ai cittadini, tra sei mesi sarà pronto un documento, perché possano programmare la genitorialità come scelta consapevole. Dobbiamo combatetre l'ignoranza, il non sapere, sulla fertilità»
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