Libia, principale base militare di Bengasi in mano agli islamisti

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Mercoledì 30 Luglio 2014, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 15:55
Il quartier generale delle Forze speciali dell'esercito libico, principale base militare di Bengasi, caduta ieri sera in mano dei gruppi islamisti, dopo diversi giorni di sanguinosi combattimenti. Il 'Consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi', un'alleanza di gruppi islamisti e jihadisti, ha annunciato in un comunicato di aver preso il controllo della base. Notizia confermata dall'esercito.



Evacuazioni La Francia ha evacuato dalla Libia un gruppo di cittadini francesi e britannici, «via nave». Lo ha riferito il portavoce del governo di Parigi, Stephane Le Foll, al termine del consiglio dei ministri settimanale, senza precisare il numero di persone coinvolte.



Tunisi Il governo tunisino non esclude di chiudere il posto di valico di Ras Jedir al confine con la Libia, dove affluiscono ogni giorno circa 6.000 libici, se la situazione dovesse degenerare. Lo ha detto ieri sera in tv il ministro degli Esteri Mongi Hamdi, assicurando che non si ripeterà lo stesso scenario del 2011 quando la Tunisia conobbe l'afflusso di migliaia di profughi libici in fuga dagli scontri violenti nei giorni seguenti la rivoluzione.



In fuga È in costante aumento il numero di libici che si presentano ogni giorno al valico di Ras Jedir e cercano di entrare in Tunisia per sfuggire alla situazione instabile creatasi nel loro Paese. I minuziosi controlli da parte delle autorità tunisine creano lunghe file di auto e rallentamenti al posto di confine. Gli interessi della Tunisia vengono prima di tutto, ha detto Hamdi, che ha comunicato di avere già incontrato il suo omologo algerino per studiare la possibilità di tenere una riunione di emergenza sulla Libia.



Incubo terroristi I due paesi infatti sono impegnati congiuntamente nella lotta al terrorismo e il timore è che tra i rifugiati possano infiltrarsi anche pericolosi terroristi. Il capo della diplomazia tunisina ha concluso affermando che, in caso di ulteriore peggioramento della situazione in Libia, verrà chiusa la rappresentanza diplomatica a Tripoli e rimarrà aperto solo l'ufficio consolare al posto di frontiera di Ras Jedir per facilitare il rientro dei cittadini tunisini e i rifugiati di altre nazionalità. Attualmente risiedono in Tunisia circa due milioni di libici.