Strage di Ustica, la Cassazione: ci fu depistaggio, acclarata tesi missile

Strage di Ustica, la Cassazione: ci fu depistaggio, acclarata tesi missile
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Martedì 22 Ottobre 2013, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 15:57
Fu un missile a far esplodere in volo e precipitare il DC9 Itavia caduto al largo di ustica il 27 giugno 1980. Ed acclarato che vi fu un despistaggio delle indagini. Trentatrè anni dopo la strage questo ha deciso la Cassazione con una nuova sentenza della Terza sezione civile depositata oggi, accogliendo il ricorso di Luisa Davanzali, erede di Aldo, patron della compagnia aerea Itavia fallita sei mesi dopo il disastro.



Colpito da un missile. La tesi «del missile sparato da aereo ignoto», quale causa dell'abbattimento del DC9 Itavia caduto al largo di Ustica il 27 giugno 1980, risulta «oramai consacrata» anche «nella giurisprudenza» della Cassazione, sottolinea la Suprema corte.



Depistaggio delle indagini. Ad avviso dei supremi giudici, comunque, dal momento che è accertato il depistaggio delle indagini da parte di ufficiali dell'Aeronautica diventa anche «irrilevante ricercare la causa effettiva del disastro», e questo «nonostante la tesi del missile sparato da aereo ignoto, la cui presenza sulla rotta del velivolo Itavia non era stata impedita dai ministeri della Difesa e dei Trasporti, risulti ormai consacrata pure nella giurisprudenza di questa Corte». Ora i due Ministeri torneranno sotto processo. Il «depistaggio» delle indagini sul disastro aereo di Ustica deve considerarsi «definitivamente accertato» e per questo serve il nuovo processo civile per valutare la responsabilità dei ministeri della Difesa e dei Trasporti nel fallimento della compagnia aerea Itavia. Ai Davanzali la Corte di appello di Roma aveva sbarrato la strada alla richiesta di risarcimento danni allo Stato, nonostante i depistaggi. Per la Cassazione il verdetto d'appello «erra» ad escludere «l'eventuale efficacia di quella attività di depistaggio» e l'effetto sul dissesto.



Il legale. «Siamo solo all'inizio. Ora la verità dovrà venire fuori, si scoprirà chi ha compiuto la strage e chi l'ha coperta. Noi non abbiamo mai avuto dubbi: il Dc9 di Ustica è stato abbattuto da un missile», esulta l'avvocato Mario Scaloni, difensore della famiglia Davanzali. «Resta un unico rammarico: che Aldo Davanzali, morto nel 2005, non ci sia più. Siamo solo all'inizio
».
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