Bangkok, manifestanti tentano l'assalto al palazzo governativo: cinque morti

Bangkok, manifestanti tentano l'assalto al palazzo governativo: cinque morti
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Domenica 1 Dicembre 2013, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 12:33

Un lungo cordone di poliziotti e blindati in difesa della sede del governo e di tutta la zona ministeriale, protetta da una barricata di cemento e filo spinato.

E attorno gruppi di manifestanti che a più riprese, con il lancio di sassi e bottiglie, tentano di forzare il blocco. Già 5 morti in due giorni di manifestazione. È questa la situazione a Bangkok, dopo l'irruzione, stamane, degli antigovernativi nel compound dove si trovava il primo ministro Yingluck Shinawatra, immediatamente portato in una zona segreta.

La situazione è ormai fuori controllo.

A Bangkok e nelle zone circostanti è in vigore un coprifuoco di sette ore a partire dalle 22 di questa sera alle 5 di domani mattina. Lo ha annunciato il vicepremier Pracha Promnok.

Riuniti in gruppi in diverse zone della città, i manifestanti stanno cercando a più riprese di forzare le barricate della polizia, che li respinge lanciando lacrimogeni. Davanti alle barricate a protezione del governo, gli antigovernativi si sono riuniti sventolando bandiere thailandesi, foto del re e striscioni con scritto «We love the king».

I manifestanti antigovernativi hanno anche preso stamani a Bangkok il controllo del canale pubblico Thai Pbs.

Sono circa 21mila gli agenti di polizia ed un migliaio i militari dispiegati a Bangkok dalle autorità thailandesi per proteggere le sedi istituzionali dall'assalto dei manifestanti antigovernativi. Oggi gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla che assediava l'ufficio della polizia metropolitana nella parte ovest della capitale. Gli scontri e i disordini di ieri hanno provocato la morte di due persone e il ferimento di 45 persone. Intanto i leader delle camicie rosse, il movimento filogovernativo che si era dato appuntamento in uno stadio nella parte est di Bangkok hanno deciso di sciogliere la manifestazione questa mattina e chiedere alla folla di circa 60mila persone raccolta nella struttura per dimostrare il proprio sostegno all'esecutivo di lasciare lo stadio. Obiettivo della camicie gialle, i manifestanti antigovernativi è di riuscire a bloccare le sedi del governo, e dei ministeri dell'Interno, degli Esteri, del Commercio, dell'Istruzione, del Lavoro e delle Finanze per paralizzare entro domani l'attività istituzionale del paese.

Il Governo thailandese ha invitato la popolazione a restare in casa dalle 22 alle 5 del mattino, per garantire la loro «sicurezza» ed evitare che possano finire «vittime dei provocatori». A lanciare l'appello in televisione è stato il vice primo ministro Pracha Promnok.

Il leader della protesta anti-governo thailandese Suthep Thaugsuban ha annunciato poco fa di essersi incontrato in serata con la premier Yingluck Shinawatra, aggiungendo però che nessun accordo è stato trovato per porre fine alle proteste in corso a Bangkok. L'incontro, il primo tra i due, è avvenuto con la mediazione dell'esercito. Per il Bangkok Post, Suthep, ex vicepremier nel governo precedente, ha dato a Yingluck un ultimatum di due giorni per 'restituire il potere al popolo'. Il premier non ha risposto a nessuna delle richieste.

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