Imbarazzo alla Casa Bianca: il digiuno del premier indiano alla cena di Stato con Obama

Imbarazzo alla Casa Bianca: il digiuno del premier indiano alla cena di Stato con Obama
di Anna Guaita
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Martedì 30 Settembre 2014, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 22:21
NEW YORK – La Casa Bianca abituata a dover risolvere spinose situazioni di cerimoniale. Pensate allo scorso febbraio, quando la residenza presidenziale americana si preparava alla sontuosa cena di Stato con il presidente Francois Hollande.



I trecento inviti erano pronti per essere spediti, quando arrivò la clamorosa notizia che Hollande si stava separando dalla compagna, Valérie Trierweiler, per colpa di una relazione clandestina con l’attrice Julie Gayet. Precipitosamente gli inviti furono buttati e la cena fu riorganizzata in modo che tutto scorresse comunque liscio.



Ma se rivedere quel cerimoniale - cancellando le danze, mettendo Michelle Obama alla sua destra invece che Valerie Trierweiler, evitando il solito “caffè delle first ladies” - fu compito tutto sommato facile, immaginate quanto debba essere complicato tenere una cena di Stato per un primo ministro che non mangia. Anzi, che sta seguendo un digiuno religioso per cui può solo ingoiare acqua tiepida, al massimo con una fettina di limone.



Questo è stato lo scoglio che le cucine e i segretari del cerimoniale hanno dovuto superare la sera di lunedì. L’invitato eccellente era il primo ministro indiano Narendra Modi. Arrivato negli Usa per una visita di cinque giorni al margine dell’apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Modi era per l’appunto nel pieno dei nove giorni di digiuno per la festa Hindu del Navratri.



Per qualche giorno alla Casa Bianca si era pensato di trasformare la “cena” in una generale bevuta d’acqua tiepida. Ma il premier indiano ha insistito che invece tutti mangiassero regolarmente. Il suo portavoce Syet Akbaruddin ha spiegato che per Modi il digiuno “è fonte di forza, potere e ispirazione”, e che avrebbe gradito che non diventasse un peso per gli altri.



Ecco così le cucine della casa Bianca sfornare una cenetta saporita: antipasto di formaggio caprino in salsa di avocado e peperoni, pesce halibut con carote allo zenzero, e per dessert creme brulee al mango.



All’inizio, tuttavia, gli invitati erano ovviamente a disagio, Modi non si è scomposto e ha sollecitato: «Su forza, non siate imbarazzati, per favore, andate avanti». Più tardi, però, la riunione bilaterale Modi-Obama si è svolta sopra un bicchiere d’acqua acidulata. E lì il presidente si è adeguato e ha anche lui sorseggiato acqua e limone.



La visita di Modi aveva anche un importante scopo politico, sia per l’India che per gli Usa. L’India vorrebbe diventare l’interlocutore di riferimento in Asia per gli Stati Uniti e soppiantare la Cina. Obama dal canto suo vorrebbe che la più grande democrazia del mondo gli desse una mano nella lotta contro il terrorismo di Isis.



Quel che è certo è che Modi è riuscito a far dimenticare a (quasi) tutti il suo discusso passato. Nel 2002, Modi era primo ministro della regione di Gujarat, quando scoppiarono tumulti etnici che si risolsero con la morte di circa 2 mila musulmani e quasi 300 hindu. Modi fu accusato di complicità contro i musulmani, ma la Corte Suprema dell’India lo ha assolto di ogni resposabilità. Nonostante ciò, gruppi di indiani-americani hanno approfittato della sua visita negli Usa per denunciarlo per crimini contro l’umanità. Va ricordato che solo fino a 4 mesi fa Modi non aveva il permesso di entrare negli Usa. Dopo la sua elezione, il divieto è caduto.



Prima di recarsi alla Casa Bianca, il primo ministro ha incontrato la comunità di origine indiana in una eccezionale festa al Madison Square Garden: nella stessa arena che ha visto i trionfi di Bruce Springsteen, Michael Jackson, Billy Joel, e dove giocano i New York Knicks, ognuno dei 19 mila posti era preso da un estasiato pubblico di origini indiane.



Modi ha offerto uno spettacolo di luci laser e danze indiane e ha parlato promettendo di portare a compimento la promessa di ridare all’India una nuova stagione di crescita economica. Alla fine, meravigliando tutti ha salutato la folla non con una frase religiosa – che avrebbe potuto suonare divisiva – ma con il saluto dal film Star Wars: “Che la Forza sia con voi”. Gli applausi sono stati travolgenti. Evidentemente il digiuno non lo aveva indebolito, tutt’altro.