Inghilterra, il cuore si ferma per due volte: l'amore per il figlio di tre mesi la fa guarire dalla miocardite senza speranze

Inghilterra, il cuore si ferma per due volte: l'amore per il figlio di tre mesi la fa guarire dalla miocardite senza speranze
di Federica Macagnone
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Giovedì 28 Maggio 2015, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 16:06
Il suo cuore aveva smesso di battere. Per i medici solo un trapianto avrebbe potuto salvare la vita di Holli Cheung, 36 anni, di Aylesbury, in Gran Bretagna. Non avevano fatto i conti con il piccolo miracolo della vita chiamato Jordan che in modo straordinario e totalmente inspiegabile ha “salvato” la vita della sua mamma che non avrebbe mai voluto separarsi da lui. Per nessuna ragione al mondo.



Il calvario di Holli era iniziato con mal di testa e svenimenti nei giorni a ridosso di Capodanno. Preoccupata, era andata dal medico di famiglia ma il responso era stato tranquillizzante: la vita da mamma era dura e probabilmente la stanchezza la stava divorando. Doveva riposare e dormire qualche ora in più, fu il consiglio del dottore. Rincuorata Holli è tornata a casa: poche ore dopo si è ritrovata di nuovo distesa sul pavimento. Era svenuta, il bambino di tre mesi le era rotolato dalle braccia e quando aveva ripreso conoscenza si era ritrovata un'equipe di medici intorno. La donna, in arresto cardiaco, è stata trasportata d'urgenza al vicino Stoke Mandeville: i dottori hanno dovuto defibrillare il suo cuore per 45 volte prima di riottenere il battito. Capendo subito che la situazione era molto grave Holli è stata trasportata al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham per sottoporsi a cure specialistiche: i medici le hanno diagnosticato una miocardite, un'infiammazione del muscolo del cuore causata da un virus raro.



Poco dopo, la donna ha subito un secondo arresto cardiaco, è stata stabilizzata ma le sue condizioni erano talmente disperate da rendere necessario l'uso di una macchina per il pompaggio del sangue: sarebbe potuta rimanere attaccata al macchinario solo per due settimane prima dell'insorgenza di complicazioni, l'unica via di salvezza pareva essere il trapianto. Una corsa contro il tempo, un calvario per la famiglia Cheung e in particolare per il marito Jason: dalla felicità per l'arrivo di Jordan alla sensazione di perdere tutto improvvisamente, da un giorno all'altro.



«Pochi giorni dopo che ero attaccata alla macchina mi sono svegliata – ha raccontato Holli – mi sentivo come in un sogno, non riuscivo a parlare, mi mancava mio figlio. Per aiutarmi i miei familiari iniziarono a tappezzare la stanza di foto di Jordan: era diventato un tempio, medici e infermieri la chiamavano la “Jordan suite”». Dopo dieci giorni attaccata alla macchina i medici le parlarono della necessità imminente di un trapianto di cuore: non c'erano alternative per la sopravvivenza. Solo a quel punto, nel tentativo di risollevarle il morale, Jason decise di portare in ospedale il piccolo Jordan: per due ore ha condiviso lo stesso letto della mamma. Poche ore che hanno permesso che il miracolo accadesse senza che ancora oggi i medici siano in grado di dare una spiegazione: quella notte il cuore di Holli ha ripreso a battere autonomamente e, alla scadenza del termine ultimo per l'uso del macchinario, l'organo era talmente forte da funzionare autonomamente.



«Non so se è stato un miracolo, alcune delle infermiere pensano lo sia stato, altre persone dicono sia la forza dell'amore di una madre – ha continuato Holli - E' stato lui a darmi il coraggio di combattere, mi ha reso più forte e determinata a stare meglio, lui mi ha aiutato a recuperare».



Ora, tre mesi dopo aver lasciato l'ospedale, Holli si è lasciata alle spalle quella parentesi terribile della sua vita. È tornata a casa con Jason e il suo piccolo miracolo.