Nigeria, continua l'offensiva di Boko Haram alle moschee: 150 morti

Nigeria, continua l'offensiva di Boko Haram alle moschee: 150 morti
di Federica Macagnone
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Venerdì 3 Luglio 2015, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 19:14

Nuova ondata di attacchi di Boko Haram. Questa volta vittime della furia omicida dei terroristi sono stati 150 fedeli musulmani in preghiera nelle moschee dello Stato di Borno, in Nigeria.

Il bilancio più pesante si è registrato nel villaggio di Kukawa, dove mercoledì notte un gruppo di uomini armati ha ucciso 97 persone, compresi donne e bambini. Secondo testimoni, sono stati oltre 50 i miliziani che hanno assaltato il villaggio attaccando in diverse moschee i fedeli musulmani impegnati nelle preghiere serali per la sospensione del digiuno del Ramadan. Una furia omicida che non ha risparmiato neanche i bambini che partecipavano alle preghiere insieme ai padri, mentre altri terroristi hanno appiccato il fuoco alle case, uccidendo prima le donne che stavano preparando la cena.

«Hanno spazzato via la famiglia di mio zio – ha raccontato un testimone - Hanno ucciso i suoi figli e dato la casa alle fiamme».

Babami Alhaji Kolo, riuscito a fuggire all'attacco dei terroristi, ha raccontato l'orrore di quei momenti: «Si sono scagliati prima sui fedeli in preghiera nelle moschee subito dopo il Ramadan. Hanno aperto il fuoco su uomini e bambini, non hanno risparmiato nessuno. Mentre alcuni terroristi davano fuoco ai cadaveri, altri si sono diretti a uccidere le donne e incendiare le case».

Con una dinamica simile, martedì, sono stati attaccati due villaggi nei pressi di Monguno e sono stati uccisi 48 uomini che avevano appena terminato le preghiere in moschea.

E in queste ore Boko Haram avrebbe decapitato undici suoi militanti nel nordest della Nigeria, nel villaggio di Miringa. È quanto sostengono alcuni testimoni che avrebbero assistito alle uccisioni e secondo i quali gli undici sarebbero stati uccisi perché avrebbero avuto l'intenzione di consegnarsi alle autorità. «La verità - ha detto Mahmud Babagana, del Sindacato nazionale dei trasporti su strada cui apparterrebbero alcuni dei testimoni - è che molti di questi uomini sono stanchi di uccidere e stanno cominciando a pentirsi. Ma Boko Haram non permette loro di andarsene»

Boko Haram ha intensificato la sua campagna di violenza da quando il presidente Muhammadu Buhari è salito al potere il 29 maggio giurando di schiacciare la sanguinosa insurrezione dei terroristi che ha causato almeno 15mila vittime. Da allora, circa 400 persone sono state uccise in attacchi imputati agli estremisti che hanno giurato fedeltà allo Stato islamico.

Nel corso dell'ultimo anno i terroristi hanno preso il controllo di decine di villaggi e di città nel nord est del Paese ma da febbraio il gruppo è stato costretto ad arretrare dopo l'offensiva militare dei soldati del Benin, Camerun, Ciad e Niger, inviati dall'Unione africana a combattere la loro avanzata. Nonostante le perdite territoriali, però, gli insorti hanno continuato a compiere attacchi terroristici puntando a colpire moschee e mercati.

A fine mese un nuovo schieramento armato di 8.700 uomini arruolati negli eserciti di Nigeria, Niger, Ciad, Camerun e Benin sarà messo in campo per provare a mettere definitivamente fine a Boko Haram: un compito arduo costellato da enormi sfide, tra le quali contrastare le tattiche di guerriglia a cui i terroristi hanno sempre fatto ricorso.