Siria, oltre 191 mila morti documentati dal 2011, «ma il numero è molto più alto»

Siria, oltre 191 mila morti documentati dal 2011, «ma il numero è molto più alto»
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Venerdì 22 Agosto 2014, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 14:44
Sono oltre 191mila le persone uccise in tre anni di conflitto in Siria: lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite reso noto oggi a Ginevra.



Il dato, più che raddoppiato rispetto ai 93mila morti segnalati circa un anno fa, riguarda solo i casi documentati e si tratta «senza dubbio di una sottovalutazione del numero reale», afferma l'Onu.



L'analisi aggiornata effettuata per conto dell'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani ha consentito di compilare un elenco di 191.369 casi di individui uccisi in Siria tra il marzo 2011 e la fine di aprile 2014, spiega una nota. Di questi, almeno 8.803 sono minorenni e tra quest'ultimi 2.165 avevano meno di 10 anni, precisano le Nazioni Unite, sottolineando tuttavia che nell'83,8% dei casi l'èta delle vittime non ha potuto essere stabilita.



«Con i decessi supplementari documentati per i precedenti periodi e con le nuove uccisioni che hanno avuto luogo, il totale è pari a oltre il doppio del numero documentato un anno fa. Tuttavia e tragicamente, come spiega il rapporto, si tratta senza dubbio di una sottovalutazione del reale numero di persone uccise durante i primi tre anni di questo conflitto sanguinario», ha denunciato l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay.



Il rapporto è basato su un elenco combinato di 318.910 uccisioni documentate ed identificate con il nome della vittime, così come la data e il luogo della morte. Come per i predenti rapporti, ogni uccisione che non includeva almeno questi tre elementi è stata esclusa dalla lista, stilata in base a cinque diverse fonti. Poi ogni eventuale doppione è stato eliminato e il dato è stato ridotto a 191.369.



Sono quasi 52mila le vittime segnalate sono state escluse per informazioni insufficienti.
Il rapporto - il terzo dallo scoppio del conflitto - rivela che circa l'85,1% (162.925) delle vittime documentate finora sono uomini e 9,3% (17.795) sono donne. Come nelle precedenti relazioni, l'analisi non ha consentito di distinguere tra combattenti e non combattenti. Il maggior numero di uccisioni documentate è stato registrato nel Governatorato di Damasco rurale (39.393), a Aleppo (31.932), Homs (28.186), Idlib (20.040), Daraa e Hama.




Onu: «Paralisi internazionale». «La paralisi internazionale» ha incoraggiato gli «assassini, i torturatori e i devastatori in Siria». Lo ha denunciato oggi a Ginevra l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay.



«Ci sono gravi accuse che crimini di guerra e crimini contro l'umanità sono stati commessi più volte nell'impunità totale. Ciononostante il Consiglio di Sicurezza ha omesso di deferire il caso della Siria alla Corte penale internazionale», ha detto Pillay commentando l'ultimo rapporto Onu sul numero di uccisioni in tre anni di conflitto.
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