Usa, 17enne ucciso nello stesso angolo di strada dove tre anni prima era stato freddato il fratello maggiore

Usa, 17enne ucciso nello stesso angolo di strada dove tre anni prima era stato freddato il fratello maggiore
di Anna Guaita
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Mercoledì 2 Settembre 2015, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 21:20
NEW YORK – Appena due settimane fa, Sharon Plummer aveva postato una foto su Instagram abbracciata al figlio NeShawn, con poche righe intense: “Fra pochi mesi compirà 17 anni. Ogni giorno che passa prego che arrivi a compierne anche 18”. Un desiderio che non si potrà mai esaudire: NeShwan è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Un fatto tristemente comune in certi quartieri delle grandi città. Ma Sharon era fuggita da quel quartiere, tre anni fa, quando il suo figlio maggiore, fratello di NeShawn, era stato ucciso, anche lui con un colpo di pistola alla testa.







Dopo la morte del primo figlio, Sharon aveva fatto le valige e aveva traslocato, da Far Rockaway nel Queens a una tranquilla stradina di Brooklyn. Voleva proteggere il figlio più piccolo, che aveva allora 13 anni. Non ha fatto i conti con la voglia di indipendenza del ragazzo, che segretamente ha ricominciato a far visita al quartiere dov’era nato, per vedere gli amici. Nessuno sa perché sia stato ucciso. Ma nessuno ha mai saputo chi abbia sparato al fratello maggiore, Shawn, e perché.



Il caso dei due fratelli freddati sulla stessa strada, quasi sullo stesso angolo, a tre anni di distanza l’uno dall’altro è tanto strano e drammatico che lo stesso capo della polizia, William Bratton, ne ha parlato in tv segnalando la gravità del fatto. Bratton si è detto impotente: “Come possiamo spiegare quel che è successo? Che due fratelli vengano uccisi in questo modo?”. Ma poi ha anche accusato la “disintegrazione della famiglia e dei valori” e ammesso che “c’è una grande quantità di giovani che crescono in ambienti in cui non esistono più le regole e i valori tradizionali”.



E tuttavia la mamma dei due ragazzi non può essere catalogata nella categoria “famiglie senza valori”. Su di lei è stato addirittura girato un documentario, perché dopo che il suo quartiere venne devastato dall’uragano Sandy, nell’ottobre del 2012, organizzò un centro di assistenza per quanti erano rimasti colpiti. Sharon Plummer divenne una colonna per decine di sfollati, e in ogni passo che faceva si teneva NeShawn accanto. Ci sono immagini toccanti, quando madre e figlio lanciano in cielo dei palloncini colorati in memoria del figlio ucciso pochi mesi prima.



E poi Sharon scelse di traslocare, nella speranza di proteggere dalla stessa violenza quel ragazzino lungo lungo, che si era diplomato a scuola e sembrava destinato a cose migliori. Nessuno può accusare Sharon Plummer di essere una mamma negligente. Una sua amica, Lakia Echols l’ha difesa con calore: “Alla fine dei conti, fai tutto quel che puoi per i tuoi figli, per assicurare loro un ambiente sicuro, ma talvolta i tuoi figli se ne vogliono andare per la loro strada, senza capire le fatiche e i sacrifici che stai facendo”.