Russia, giornalista oppositore Vladimir Kara-Murza ricoverato per avvelenamento

Vladimir Kara-Murza
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Sabato 30 Maggio 2015, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 22:29
Spunta l'ombra di un possibile avvelenamento nell'improvviso malore di Vladimir Kara-Murza, 33 anni, giovane ma già noto oppositore anti Putin ricoverato da martedì scorso in gravi condizioni in un ospedale di Mosca.

Giornalista televisivo con una laurea in storia presa a Cambridge e con doppia cittadinanza, britannica e russa, l'attivista ha collaborato a lungo con Boris Nemtsov, l'ex vice premier poi leader dell'opposizione freddato nei mesi scorsi vicino al Cremlino, e lavora per 'Russia Apertà, l'ong creata da Mikhail Khodorkovski, l'oligarca che continua a criticare Putin da Zurigo dopo dieci anni di galera.



Ad alimentare i sospetti di un avvelenamento anche il fatto che Kara-Murza si sia sentito male all'indomani della diffusione da parte di 'Russia Apertà di un documentario contro il sistema di potere di Ramzan Kadyrov, il luogotenente di Putin a Grozny. Suo padre, anche lui giornalista e in passato tra i critici aperti di Brezhnev, continua ad escludere la tesi di un avvelenamento deliberato: inizialmente aveva ipotizzato che potesse trattarsi di una allergia o di stress «con una alimentazione irregolare e poco sonno», poi ha riferito che la diagnosi dei medici era legata a problemi ai reni. Ma amici e colleghi dell'attivista hanno espresso dubbi ricordando l'aumentata pressione sugli oppositori. «Il malore appare sospetto, varie attività intorno a persone di 'Russia Aperta' sono strane», ha osservato senza ulteriori dettagli Maria Baronova, coordinatrice della ong. Il blogger Alexiei Navalni, il nemico numero uno di Putin, ha ricordato su twitter di aver visto Kara-Murza alcuni giorni prima del malore e che «non si lamentava della sua salute, era pieno di energie, come sempre».



Anche la moglie è apparsa preoccupata, rivelando che il marito ha «sintomi di avvelenamento» e chiedendo che sia trasportato in un centro medico europeo o in Israele, dove possano essere effettuati tutti i test tossicologici e i trattamenti del caso. Ma il padre di Kara-Murza e i medici sostengono che non può essere trasferito. L'ultimo bollettino medico parlava di «gravi attacchi di pancreatite e, verosimilmente, di polmonite bilaterale». I medici non escludono che possa aver assunto troppi anti depressivi dopo l'uccisione di Nemtsov, cui era profondamente legato, fin dai tempi in cui gli fece da assistente parlamentare. Nel 2007 aveva sostenuto anche la candidatura presidenziale dell'ex dissidente sovietico Vladimir Bukovski, mentre negli anni successivi era stato sempre in prima linea nelle proteste anti Putin. Fa parte del consiglio del partito Parnas, di cui Nemtsov era co-leader. Dopo la sua morte, aveva contribuito a completare il dossier da lui iniziato per dimostrare il coinvolgimento della Russia nel conflitto ucraino.



Se fosse provato, quello di Kara-Murza sarebbe il primo avvelenamento di un oppositore in patria, dopo quello clamoroso con il polonio a Londra di Aleksandr Litvinenko, l'ex spia del Kgb legata all'oligarca Boris Berezovski diventato transfuga nel Regno Unito e voce critica del Cremlino.
Un omicidio per il quale la giustizia britannica indica come esecutori altri due ex del Kgb che Mosca si è sempre rifiutata di consegnare. Nei giorni scorsi l'ombra del veleno è tornata ad aleggiare anche dietro la morte di un altro russo 'eccellentè, Aleksandr Perepilichny, protagonista di denunce contro la corruzione e la criminalità deceduto nel Regno Unito quasi tre anni orsono: nuovi esami tossicologici hanno permesso di individuare residui di una sostanza rara potenzialmente mortale, il Gelsemium Elegans. Ma non ci sono ancora prove decisive.
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