Di Battista: Foley decapitato anche per colpa dell'imperialismo Usa. Grillo: noi con l'Isis? Schifezze di Renzi

Di Battista: Foley decapitato anche per colpa dell'imperialismo Usa. Grillo: noi con l'Isis? Schifezze di Renzi
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Venerdì 22 Agosto 2014, 16:03 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 12:32
La violenza indecente, barbara, inaccettabile subita da James Foley in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib». Così in un post Alessandro Di Battista torna a parlare di Iraq legando, attraverso una serie di passaggi, la morte del reporter all'imperialismo statunitense.



Sulle polemiche scatenate dalle dichiarazoni di Di Battista interviene anche il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo. «Buongiorno, non sono né scomparso né latitante. Intervengo perché c'è una campagna stampa contro il M5S che è vergognosa: siamo a favore del terrorismo, dialoghiamo con i terroristi e non con il governo... Queste sono schifezze del nostro ebetino presidente del consiglio», afferma Grillo in post-videomessaggio pubblicato sul blog. Renzi «si permette anche di dire che noi abbiamo attinenze con il terrorismo: io vedrò se ci sono gli estremi per chiedergli i danni in nome mio e del popolo italiano», continua Grillo.



«Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib. Le violenze commesse in quella prigione furono senz'altro figlie di quel desiderio di vendetta che molti americani hanno provato dopo l'indecente, barbaro, inaccettabile attentato alle Torri Gemelle quest'ultimo anche figlio dell'indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano che ha portato milioni di persone a morire di fame. Si potrebbe continuare all'infinito ma serve a qualcosa?», scrive Di Battista nel post su Facebook in cui torna a parlare di Iraq dopo le polemiche dei giorni scorsi per un suo commento pubblicato sul blog di Beppe Grillo in cui sosteneva la necessità di trattare con i terroristi dell'Isis.



«Dopo l'11 settembre 2001 si è scelta una strada. Si sono inseriti concetti nuovi: "guerra giusta", "bombe intelligenti", "guerra preventiva", "esportazione di democrazia". È possibile mettere in discussione tutto questo? È possibile affermare che le orrende violenze commesse in questi giorni dall'Isis siano collegate a quel che è accaduto negli ultimi anni in Medio Oriente? Vi sembra davvero sensato obbedire, ancora una volta, a Washington nonostante non ne abbia fatta una giusta?», si chiede l'esponente Cinque Stelle.



Quindi, il vicepresidente della Commissioni Esteri della Camera conclude: «Armare porta alla guerra e, come scrisse Terzani, "non c'è mai stata una guerra che ha messo fine alle guerre". Questi giorni mi hanno insegnato due cose molto importanti. La prima è che non basta certo una strumentalizzazione becera a farmi smettere di impegnarmi a fondo in quello in cui credo. La seconda è che fare quel che si ritiene giusto al posto di quel che conviene ti fa vivere sostanzialmente male ma sostanzialmente ti fa sentire vivo».



«Chiedere scusa non basta più: Di Battista prenda atto delle sue dichiarazioni scellerate e si dimetta». A chiederlo è l'euruparlamentare di Forza Italia, Lara Comi. «L'atteggiamento di Di Battista nei confronti della situazione irachena - secondo l'eurodeputata azzurra - è disgustoso e antidemocratico. Quella di James Foley è stata una delle atrocità più gravi compiuta dal terrorismo internazionale e cercare letture alternative, come quella che vede l'omicidio collegato alla politica degli Stati Uniti, è davvero fuori dal mondo. Il messaggio di Di Battista è doppiamente grave: sia per il contenuto, che per il rischio di emulazione da parte di qualche invasato che pensa solo a disseminare morte e a sterminare popolazioni intere come sta facendo l'Isis in Iraq».



«Sbagliare è umano, perseverare è Di Battista». Lo scrive su Twitter Daniele Capezzone, Forza Italia, presidente della commissione Finanze della Camera.



«Il Movimento 5 Stelle prosegue nei suoi sermoni scellerati dando vita a letture e giustificazioni del terrorismo in Iraq che non sono più accettabili. Il deputato Di Battista dovrebbe solo vergognarsi e, dopo aver chiesto scusa a tutto il Paese, indossare la divisa dell'ex parlamentare». Lo afferma Dario Ginefra, deputato Pd. «I suoi disgustosi esercizi di antidemocrazia e di spalleggiamento agli atti dei terroristi non possono trovare altra soluzione. Grillo e i suoi oramai hanno superato ampiamente tutti i limiti possibili: la libertà di espressione hai dei limiti anch'essa, soprattutto quando l'obiettivo è solo quello di offendere la memoria di migliaia di vittime causate del terrorismo e l'intera famiglia di James Foley», conclude.



«Becchi e Di Battista non hanno preso un colpo di sole. Le loro dichiarazioni su Greta e Vanessa e su #Foley sono allucinanti #M5s», scrive su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci.



«Armi ai curdi, poi però non lamentiamoci se alle due italiane, attualmente in mano all'Isis, venga tagliata la gola», ha scritto Paolo Becchi, studioso considerato vicino al M5S su Twitter in relazione alla vicenda di Vanessa e Greta, le due volontarie italiane rapite in Siria. Becchi ha poi aggiunto: «Armi di distrazione di massa. Quando cominci a capire che il nemico "interno" può diventare pericoloso è meglio costruirsene uno "esterno"».