Campania, accolto ricorso De Luca: può insediarsi in Regione. «Ripristinata volontà popolare»

Campania, accolto ricorso De Luca: può insediarsi in Regione. «Ripristinata volontà popolare»
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Giovedì 2 Luglio 2015, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 09:25

È stato accolto dal Tribunale di Napoli il ricorso d'urgenza presentato da Vincenzo De Luca, eletto governatore della Campania e sospeso per effetto della legge Severino. Ora De Luca potrà partecipare al primo Consiglio - che era stato rinviato - e nominare la nuova Giunta.

Il Tribunale ha sospeso provvisoriamente l'efficacia del provvedimento di sospensione e ha fissato per il 17 luglio l'udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca dello stesso.

«Oggi si ripristina il rispetto della volontà popolare e si apre la fase del lavoro e dell'impegno amministrativo pieno», scrive su Facebook De Luca.

«Ci batteremo perché la legge sia uguale per tutti, senza disparità tra amministratori locali ed esponenti politici nazionali, e affinchè la "paura della firma" non paralizzi più l'Italia», sottolinea De Luca. «Nei prossimi mesi sarà sempre più chiaro che la vecchia Campania dei luoghi comuni non esiste più - scrive ancora -. Arriverà presto, all'Italia intera, l'immagine di un'altra classe dirigente, fatta di dignità istituzionale, di concretezza operativa, di rigore spartano. Lavoreremo, a testa alta, per affrontare e risolvere i problemi e valorizzare in pieno le nostre potenzialità».

«Ho rispettato e rispetterò rigorosamente tutte le leggi dello Stato, così come mi batterò a fondo per la difesa dello Stato di diritto e dei principi costituzionali: è necessario espellere dalla vita pubblica ladri e tangentisti, ma è altrettanto necessario tutelare a pieno - nella loro dignità e nel loro lavoro - quanti continuano ad assumersi responsabilità per cambiare il Paese, realizzare opere e creare lavoro», aggiunge il governatore della Campania.

«Esprimo il mio rispetto per il Tribunale che ha affrontato una questione - anche inedita - con grande attenzione e profondità, e ringrazio i miei legali per la loro professionalità», continua De Luca, rivolgendo «un saluto agli elettori campani che hanno scelto democraticamente a chi affidare il governo della Regione, e a cui riconfermo la mia gratitudine e il mio impegno».

La decisione del Tribunale permetterà al neo presidente della Regione Campania di partecipare alla seduta di insediamento del Consiglio regionale, inizialmente prevista per il 29 giugno e poi slittata, e di nominare la Giunta regionale.

La sospensione dalla carica di De Luca, disposta con immediatezza, contro il parere dell'avvocatura generale, prima dell'insediamento del Consiglio, «si traduce in un impedimento permanente del funzionamento della Regione Campania» - scrive nel decreto il presidente della I sezione civile, Gabriele Cioffi, che parla di «disinvolto decreto del presidente del Consiglio dei ministri» - con «effetti dissolutori, discredito di organi costituzionali e condizione di pericolo destabilizzante».

La sospensione di De Luca, dice il giudice, «non può tradursi in una abnorme revoca delle elezioni o in una estemporanea rottamazione degli organi della Regione, vanificando il 'munus' degli eletti, primo tra tutti il presidente e la stessa volontà popolare» con «conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa».

Il giudice evidenzia nel suo provvedimento come in un contesto di democrazia rappresentativa De Luca e la sua coalizione «hanno prevalso sulle formazioni politiche contrapposte».

Il magistrato scrive: «Occorre procedere all'insediamento immediato del Consiglio regionale e la nomina degli organi di presidenza del Consiglio entro il termine del 12 luglio 2015 previa convocazione da diramare almeno 5 giorni prima; occorre ancora nominare immediatamente dopo la giunta regionale ed il vice presidente per assicurare la continuità amministrativa; occorre "conservare", da ultimo, il risultato elettorale, a tutela degli eletti ma soprattutto del diritto degli elettori ad essere governati dai propri rappresentanti democraticamente eletti».

Nel provvedimento si parla di «straordinarietà e gravità della situazione scaturita dall'abnorme decreto di sospensione del presidente della Giunta regionale, rispetto alla quale si impone l'adozione di immediate misure cautelari "inaudita altera parte"».

La prima riunione del Consiglio si terrà il 9 o il 10 luglio. Lo conferma all'agenzia Adnkronos il consigliere anziano Rosetta D'Amelio, spiegando che «tra oggi e domani si deciderà tra le due date e, come previsto almeno cinque giorni prima della seduta, partiranno le convocazioni».

Il Tribunale ha accolto il ricorso d'urgenza presentato dai legali del governatore due giorni fa. La sospensione era un effetto del decreto firmato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi secondo quanto previsto dalla legge Severino.

La decisione di congelare la sospensione del governatore campano «credo sia da rispettare come tutte quelle giudiziarie». Ma la legge Severino è da rivedere, «non tanto sugli aspetti della sospensione ma su molti altri», anche se trattasi «comunque di una legge utile». Lo dice il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone.

«Inutile gridare vittoria su De Luca. Nei prossimi giorni ci saranno altre udienze - a partire da quella del 17 Luglio - nelle quali il risultato potrebbe essere ribaltato. Senza parlare del giudizio della Corte Costituzionale che tra un anno potrebbe sospendere di nuovo De Luca e annullare i suoi atti di nomina. Non voglio tenere appeso ad una sentenza il destino della mia Regione. Soprattutto se per un capriccio del Pd. Liberiamoci di De Luca il prima possibile». Così, su Facebook, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S).

Ieri il Tar aveva respinto un ricorso d'urgenza presentato dai consiglieri regionali del M5S e aveva rinviato la trattazione nel merito alla fine del mese.

«La Legge Severino si applica solo a Berlusconi? Dopo la sentenza De Luca il dubbio è legittimo». Così in un tweet la deputata di Forza Italia, Renata Polverini.

«Le legge è uguale per tutti. O almeno dovrebbe esserlo in teoria. La vicenda di De Luca lascia l'amaro in bocca, perchè fa nascere un interrogativo inquietante. Se al posto dell'ex sindaco di Salerno ci fosse stato un esponente del centrodestra la decisione sarebbe stata la stessa e sarebbe arrivata con la medesima velocità?». Così, in una nota, Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati. «In un Paese che vuole essere considerato civile, in uno Stato di diritto, tali domande non dovremmo neanche porcele - sottolinea - ma purtroppo siamo abituati a vedere trattamenti diversi a secondo delle appartenenze politiche. Mi consola solamente sapere che almeno i campani non vivranno più nell'incertezza riguardo al loro futuro».

«La sentenza con cui il Tar della Campania ha reintegrato il governatore Vincenzo De a Luca è una nuova conferma, dopo la vicenda analoga del sindaco De Magistris, che l'unica e vera finalità della legge Severino era espellere il presidente Berlusconi dall'assemblea del Senato e impedirne la possibile ricandidatura». Ad affermarlo è Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera.

«E adesso, buona Campania a tutti!». Viene accolta così dalla segreteria del Partito democratico metropolitano di Napoli la decisione del giudice. «Buon lavoro al presidente De Luca con il quale da quest'oggi sarà di scena un nuovo inizio per la nostra Regione che si lascerà definitivamente alle spalle i disastri del quinquennio caldoriano - si legge in una nota - A partire da questo momento il Pd sarà impegnato con ancora maggiore determinazione al fianco del presidente per dare ai campani le risposte di buon governo che attendono e meritano».