Renzi: «Violenta lotta alla burocrazia. I manager cercheranno di farcela pagare ma andremo avanti»

Matteo Renzi
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Venerdì 11 Aprile 2014, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 15:26

Per la prima volta si restituisce invece che prendere, per la prima volta facciamo una manovra che taglia e restituisce i soldi. In molti non sono abituati ma è bene che se ne facciano una ragione perchè per i prossimi anni sarà così». Lo ha detto Matteo Renzi oggi a Milano, dove ha parlato al Salone del mobile, escludendo una manovra bis.

«Aspetto il rientro del ministro Padoan da Washington e lunedì il governo presenterà i nomi», ha poi detto il premier parlando delle nomine ai vertici delle aziende pubbliche.

«Questa non è una passerella, qui ci sono le storie dell'Italia, ma uno spazio per il futuro. Non siamo qui a raccontare un glorioso passato di successi, siamo qui a immaginare un pezzo di futuro», ha affermato ancora il premier.

«Io non interpreto il mio ruolo come uno che sta qui a scaldare la sedia, io sono qui per cambiare», ha aggiunto Renzi. In Italia deve prevalere un'idea della «politica come servizio e non come occupazione di poltrone: se si riesce bene, sennò si va a casa», ha osservato Renzi. Il presidente del Consiglio ha ricordato le riforme istituzionali del governo che stanno tagliando «i costi e i posti» della politica.

Il premier ha poi parlato di «violenta lotta alla burocrazia», suscitando applausi tra i presenti. «E parlando di violenta lotta alla burocrazia - ha aggiunto - i politici devono cominciare da loro stessi».

Renzi non molla sul taglio degli stipendi dei manager pubblici. L'aumento dello loro retribuzioni in questi anni «è inaccettabile», ha detto ancora il premier. «Loro cercheranno di farcela pagare», ha aggiunto. «Su questa vicenda andiamo avanti fino alla fine».

Vi porto un «messaggio gratitudine a nome del governo» perché qui «vedo un'Italia che è un'Italia viva», ha detto ancora il presidente del Consiglio parlando davanti all'Auditorium degli espositori del Salone del Mobile alla fiera di Rho. Renzi ha affermato che in un «momento particolare del Paese, vedendo persone e storie come le vostre» e nonostante il «disagio del mercato interno» la «passione che mettete, vedo un'Italia che è un'Italia viva, che sta dimostrando che ce la dobbiamo e possiamo fare. Questa - ha continuato - non è passerella ma un tributo, gratitudine».

«In voi vedo una Italia viva più di prima, non certo una Italia raggrinzita, che dimostra non solo che ce la possiamo fare, ma che ce la dobbiamo fare», ha detto ancora Renzi.

«In Italia non c'è mai responsabilità, sono tutti bravi a trovare degli alibi» e nessuno assume le proprie responsabilità. «Ve lo dico in partenza: se non ce la facciamo vuol dire che non siamo stati bravi e capaci», ha poi detto Renzi.

«Ad aprile la pubblica amministrazione, poi a maggio il fisco, seguirà la giustizia civile e nel frattempo segnali forti con interventi per le scuole. E cercheremo di cambiare anche le regole europee», ha promesso Renzi.

«Nel 2014 faremo sentire la voce dell'Italia», ha assicurato il premier, ribadendo la necessità di cambiare le regole europee. «Non servono regole incentrate sull'austerità se poi la disoccupazione aumenta», ha detto Renzi.

«Tutti i giorni Beppe Grillo mi attacca e discute di ciò che faccio. Sta diventando come i vecchi politici di una volta. Noi parliamo agli italiani mentre lui attacca gli avversari», ha poi osservato Renzi riferendosi al leader M5s che oggi ha accusato la Rai di fare campagna elettorale per il Pd.

«Noi - ha sostenuto Renzi - facciamo proposte per il paese mentre Grillo attacca gli altri. Noi stiamo tra la gente e lui guarda i sondaggi. È una strategia che magari funziona ma il mio compito è stare nell'Italia che funziona come Vinitaly, il salone del mobile e l'Expo. Mentre loro stanno sempre più tra gli addetti ai lavori».