Renzi: «Aumenterò le pensioni sotto i mille euro. Con la ruspa dentro la Pubblica amministrazione»

Matteo Renzi a Torino (foto Alessandro Di Marco - Ansa)
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Sabato 12 Aprile 2014, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 07:24
Matteo Renzi apre la campagna elettorale del Pd per le europee a Torino, dove a maggio si voter anche per le Regionali, con Sergio Chiamparino candidato dei democrat.



«Sono d'accordo con Sergio Chiamparino, la sinistra che non cambia non è sinistra diventa destra, perde la dignità di essere sul fronte del progressismo. E noi andiamo in Europa per cambiarla - ha detto il premier - Noi che stiamo rinnovando l'Italia siamo under 40 e abbiamo bisogno di avere persone, come Chiamparino, più esperte, sagge e autorevoli che ci prendono da parte e ci dicono che cosa stiamo sbagliando. Non montiamoci la testa, rimaniamo noi stessi».



Renzi: le regole che raddoppiano la disoccupazione non funzionano. «Noi siamo pronti a cambiare noi stessi ma le regole che raddoppiano la disoccupazione non funzionano, non è la ricetta che salva l'economia. E' inutile essere il partito del lavoro se non diamo occupazione»



«Circondatevi di chi sa dirvi di no». «Siate coraggiosi, siate curiosi, e soprattutto circondatevi di persone che sappiano dirvi di no e segnalarvi quando state sbagliando - ha detto il premier rivolgendo un appello ai candidati sindaci - Siate attenti agli ultimi ma anche al fatto che intorno a noi c'è una società che sta cambiando».



«Chiamparino modello per tutti noi». «Non vedo Chiamparino come uno di quelli con le mutande verdi. Non l'ho mai visto in mutande, ma sono certo che le compra con i soldi suoi» ha detto Renzi riferendosi all'inchiesta giudiziaria sui "rimborsi facili" dei gruppi regionali del Piemonte. «Il "Chiampa" - ha proseguito Renzi - è stato un modello per tutti noi quando abbiamo iniziato a fare i sindaci, gli chiediamo di restare una persona capace di dirti le cose in faccia. Noi che vogliamo cambiare l'Italia, abbiamo bisogno di persone più sagge e con più esperienza di noi che ci aiutino».




«Entro il 25 maggio dobbiamo arrivare al superamento del bicameralismo - ha detto Renzi - Superare il bicameralismo perfetto è sempre stata la posizione di questo partito, se adesso qualcuno ha cambiato idea è un problema suo. Noi siamo pronti a discutere nel merito, ma non cambiamo posizione.



«Chiedere un sacrificio ai manager non è una punizione - sostiene il premier - E' inaccettabile che gli stipendi siano aumentati del 170%. Pensavo di essere criticato per il tetto, troppo alto, a 238mila euro. Accusateci pure di demagogia ma è una questione di credibilità delle istituzioni, noi resteremo in contatto con la realtà».



«Fondi per l'Italia, non per l'Italietta». «Nel lavoro sui fondi europei il Pd accompagni il governo - dice Renzi - spiegando che è ora di finirla con i fondi a pioggia, per far contenti amici e sindaci. Mettiamo i soldi a disposizione dell'Italia, non dell'Italietta».



«Noi a Palazzo Chigi con modi che non volevamo». «Siamo arrivati al governo con modalità che non avremmo voluto - dice il premier - A maggior ragione noi stiamo lì solo se cambiamo l'Italia, se no si cambia mestiere noi».



«Quest'anno non ce la facciamo ma il 2015 sarà l'anno in cui interverremo sulle pensioni sotto i mille euro».



«Niente liti, c'è troppo da fare». «Nei prossimi mesi non perdiamo tempo a litigare tra noi - dice Renzi - c'è tanto da fare, dobbiamo andare pancia a terra per cambiare l'Italia».



«A maggio riusciremo a fare la riforma del fisco e andremo con la ruspa dentro la Pubblica amministrazione - annuncia il premier - Ma è ora di dire che chi non lavora non può avere l'alibi che la politica è spendacciona, noi diamo esempio tagliando i costi della politica».



«Lasciamo Grillo nel suo brodo». «Non possiamo fare campagna elettorale andando ogni giorno dietro ai post di Grillo. Lasciamolo fare - dice il premier - Dovevano cambiare il Palazzo, ma il Palazzo ha cambiato loro. Noi non andremo dietro ai profeti dell'insulto. Lasciamo Grillo nel suo brodo».



«Tocca allo Stato realizzare sistema di garanzie». «Il modello usato finora non ha dato garanzie - dice Renzi - E' giusto parlare di assegno universale, è giusto parlare di allargamento delle garanzie ma questo intervento non può essere caricato solo sull'imprenditore che per ciò non assume. Il sistema di garanzie lo deve realizzare lo Stato e lo dobbiamo fare facendo assumere persone, non continuando a mettere barriere all'entrata, discutiamo tra noi senza paura del futuro».



«No alla palude romana, accorciare la forbice con la gente». Il problema del passato è che i politici arrivati a Roma vengono risucchiati dalla palude e ogni giorno cresce la forbice che si allarga con l'opinione pubblica» dice Renzi assicurando che lui, invece, non cambierà. «Abbiamo abolito il Cnel perché mentre l'artigiano si alza presto per contribuire a fare l'Italia, a Roma ci si alzava tardi per perdere tempo in riunioni».



«Chi è contro l'euro allontana dalle istituzioni». «L'Europa basata sul rigore e che continua ad essere guidata da una visione angusta non ha futuro - dice il premier - Chi dice usciamo dall'euro poi staremo meglio sta cercando di fare credere che le istituzioni non siamo riformabili. Sta dicendo "Arrendiamoci". Io, invece, dico: tornate a credere nelle istituzioni e nel fatto che queste possano essere cambiate. Le istituzioni non solo luoghi altri da noi».
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