Rutelli su "Italia.it": «Non ho mai disposto spese per il portale. Grillo non è fonte attendibile»

Rutelli su "Italia.it": «Non ho mai disposto spese per il portale. Grillo non è fonte attendibile»
di Francesco Rutelli
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Mercoledì 29 Ottobre 2014, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 23:42
Caro Direttore,

il Messaggero.it ha pubblicato, nella cronaca della manifestazione di Grillo al Circo Massimo, alcune affermazioni del comico che mi riguardano (“Rutelli: 40 milioni di soldi spesi per il sito ‘Italia.It’ che doveva promuovere il turismo e non si sa che fine abbia fatto. E’ il momento di avere persone degne, è il nostro momento”). Le ho lette solo ieri; ma, essendo false, richiedono una precisazione.



Il progetto del Portale Italia.It fu varato nel marzo 2004 e approvato (a seguito di gara europea) nel febbraio 2005 dal governo Berlusconi. Il prezzo a base d’asta (dopo l’abbattimento del pagamento delle penali per i primi ritardi) era di 5milioni 800mila euro. Altre importanti risorse furono attribuite alle Regioni (per la fornitura dei contenuti) e al Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie, sotto lo stesso governo (Ministro Stanca). In verità furono impegnate e spese solo in parte.



Il titolare dell’iniziativa non ero dunque io (Ministro della Cultura e del Turismo 2006-2008): non ho disposto la spesa NEPPURE DI UN CENTESIMO per il Portale. Altro che milioni o decine di milioni. Zero.



La competenza era passata al Ministro per l’Innovazione, Luigi Nicolais, che ha anche promosso una Commissione d’Indagine sul Portale. Verificata l’impossibilità di farlo funzionare dignitosamente, in data 15 ottobre 2007, io ho personalmente inoltrato alla Procura della Corte dei Conti tutti i documenti riguardanti il Portale, perché accertasse se vi fosse stato spreco di denaro pubblico.



Quello strumento era necessario, in principio, per l’industria turistica italiana: per senso di responsabilità, ho ed abbiamo collaborato a cercare di tenerlo in vita. Ho accettato di presentare un’edizione sperimentale nel febbraio 2007 (chiarendo che si trattava di un test per verificarne la funzionalità) e non posso riassumere in poche righe le difficoltà per ottenere i dati dalle 21 regioni e province autonome, né le fragilità del sistema. Avevo anche nominato alla guida dell’ENIT il dr. Paolucci, allora vicePresidente mondiale di Microsoft, competente per supportare lo sviluppo digitale del turismo italiano. L’invidia per il mio eccezionale inglese (“Please, visit Italy”) non è un decisivo argomento di polemica: il mio saluto di 30 secondi nella lingua di Peter Sellers registrato in diretta (non la versione, taroccata, che circola trionfalmente sul Web), ahimé, non ha mai superato la versione sperimentale.



Dall’ottobre 2007, dunque, io ho cestinato questo progetto, e in nessun modo lo si può attribuire a mie responsabilità, sette anni dopo. So che Grillo non è una fonte attendibile; ma le sue diffamazioni hanno fatto e possono fare parecchi danni.
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