Papa Francesco riorganizza le finanze vaticane, più controllori e meno potere al cardinale Pell

Papa Francesco riorganizza le finanze vaticane, più controllori e meno potere al cardinale Pell
di Franca Giansoldati
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Martedì 3 Marzo 2015, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 10:48
Città del Vaticano - Riforme finanziarie vaticane, ultimo atto. Dopo mesi di discussioni, riunioni, bozze, ipotesi e progetti il Papa ha approvato tre documenti che ridisegnano il comparto economico della Santa Sede. Il cardinale australiano George Pell che era stato chiamato a dirigere, in una fase di passaggio, gli organismi finanziari (Ior escluso) diventa di fatto il controllore numero uno. Per lui si tratta di un ridimensionamento, ma pur sempre di una conferma positiva dell’operato svolto. Nel nuovo organigramma ci sarà una Segreteria dell'Economia competente per il settore della vigilanza, per dare indirizzi e vigilare sulla corretta gestione delle risorse umane e materiali. Non più un «superdicastero» plenipotenziario su tutte le risorse economiche come era stato ipotizzato in un primo momento. Dalla lettura degli statuti della Segreteria, del Consiglio per l'economia e del Revisore generale, resi noti oggi ma approvati dal Papa il 22 febbraio, emerge che l’orientamento è quello di tenere separate la vigilanza e la gestione, con un aumento dei revisori. Insomma, più garanti in un sistema di pesi e contrappesi. I documenti nuovi sono tre. «La Segreteria per l’Economia è il dicastero della Curia Romana competente per il controllo e la vigilanza in materia amministrativa e finanziaria sui dicasteri della Curia Romana, sulle istituzioni collegate alla Santa Sede o che fanno riferimento a essa e sulle amministrazioni del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano».



«La Segreteria agisce in collaborazione con la Segreteria di Stato, la quale ha competenza esclusiva sulle materie afferenti alle relazioni con gli Stati e con gli altri soggetti di diritto pubblico internazionale», precisa la nuova legge. «La Segreteria garantisce che le materie riguardanti gli enti e amministrazioni di cui all’art. 1 siano trattati tenendo nel debito conto l’autonomia e le competenze di ciascuno di essi».



Il dicastero avrà due sezioni, «la sezione per il controllo e la vigilanza» e «la sezione amministrativa». Ci saranno due prelati segretari (il primo con il titolo di «segretario generale»), per sovrintendere le due sezioni. La prima sezione si occupa di controllare e vigilare le attività riguardanti la pianificazione, la spesa, i bilanci di previsione e consuntivi, gli investimenti, la gestione delle risorse umane, finanziarie e materiali degli enti controllati: si tratta, in qualche modo, di un rafforzamento dei poteri fino a oggi affidati alla Prefettura degli Affari economici. Il lavoro di controllo e vigilanza ora sarà anche preventivo e il dicastero avrà molta più libertà di movimento e di intervento, promuovendo ispezioni. «Quando questa Sezione viene a conoscenza di possibili danni al patrimonio degli enti e amministrazioni di cui all’art. 1, essa assicura che siano adottate misure correttive ivi incluse, ove opportuno, azioni civili o penali e sanzioni amministrative».



La seconda sezione, quella amministrativa, si occupa invece di offrire «indirizzi, modelli procedure in materia di appalti volti ad assicurare che tutti i beni e i servizi richiesti dai dicasteri della Curia romana e dalle istituzioni collegate alla Santa Sede o che fanno riferimento a essa siano acquisiti nel modo più prudente, efficiente ed economicamente

vantaggioso, in conformità a controlli e procedure interne appropriati». Darà dunque delle direttive per ottimizzare la gestione delle risorse, per evitare gli sprechi, per razionalizzare le spese. Questa sezione si occuperà anche di seguire l'elaborazione degli stipendi e delle nuove assunzioni, «fermo restando che spetta alla Segreteria di Stato l’accertamento dei requisiti di idoneità dei candidati all’assunzione».



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