Papa Francesco visita la comunità di Sant'Egidio: folla di fedeli a Santa Maria in Trastevere

Papa Francesco visita la comunità di Sant'Egidio: folla di fedeli a Santa Maria in Trastevere
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Domenica 15 Giugno 2014, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 17:58

Grande folla di gente, nonostante la pioggia, per le vie adiacenti Santa Maria in Trastevere dove alle 16,45 arrivato papa Francesco per la sua visita alla Comunit di Sant'Egidio, da 48 anni a fianco dei poveri nelle periferie di Roma e del mondo.

La pioggia scrosciante ha messo in difficoltà i gruppi di persone, tra cui anche bambini, anziani e malati, che aspettavano papa Francesco. Attualmente c'è un momento di tregua e si spera in un miglioramento delle condizioni atmosferiche.

Come sempre, papa Bergoglio nel breve tratto di strada che sta percorrendo a piedi, e senza ombrello, saluta e stringe la mano ai tanti fedeli stipati dietro le transenne.

Papa Francesco è stato accolto in piazza San Calisto dal vicario di Roma card. Agostino Vallini e dal fondatore della Comunità Andrea Riccardi, dal presidente Marco Impagliazzo e da don Marco Gnavi, uno dei parroci della Comunità. A salutare il Pontefice anche una ragazza, Andrea Poretti, responsabile della Comunità a Buenos Aires, che il Papa conosce dai tempi in cui era arcivescovo della città argentina.

Simpatico «scambio» di doni tra Papa Francesco e un bambino durante la breve passeggiata compiuta dal Pontefice a Trastevere prima del suo ingresso nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Il Santo Padre ha infatti accettato la papalina offertagli da un bambino, indossandola e dandogli in cambio la sua.

Poi sfoggia anciora la sua ironia quando un fedele gli offre il mate, la tipica bevanda del Sud America, lui la assaggia e a gesti indica che il sapore «è così così».

Il Pontefice si è anche fermato a salutare una giovane donna incinta, e guardando il suo evidente 'pancione' lo ha benedetto, segnando la croce e sorridendo alla futura mamma.

Durante il breve tragitto che lo separa dalla Basilica - dove a breve entrerà per la sua prima volta da Papa - si è fermato a salutare un numeroso gruppo di immigrati e in particolare ha scambiato qualche parola con una donna eritrea, attivista impegnata nella liberazione degli ostaggi nel Sinai.

Breve conversazione tra Papa Francesco e Eugenio Scalfari, all'arrivo del pontefice nella Basilica di Santa Maria in Trastevere per la sua visita alla Comunità di Sant' Egidio. Poco dopo, Bergoglio ha salutato e scambiato qualche battuta anche con Ferruccio De Bortoli.

Il discorso del Papa. «La parola solidarietà tanti vorrebbero toglierla dal dizionario perché per una certa cultura sembra una parolaccia. No, no, è una parola cristiana». Ha iniziato cos' il suo discorso il Papa nella basilica di Santa Maria in Trastevere.

«La cultura moderna dello scarto, per cui quello che non serve e non produce si scarta è una forma di eutanasia nascosta», continua il Papa citando quali esempi di scarto la bassa natalità in Europa: «Italia, Francia, Spagna, dove si scartano i bambini, ma si scartano anche gli anziani, e la crisi economica è così profonda che si scartano anche i giovani, se pensaimo ai milioni di giovani che non hanno nè lavoro nè studio».

«Un popolo che non custodisce i suoi anziani e non si prende cura dei suoi giovani è un popolo senza futuro». «Il trattamento degli anziani come quello dei bambini - ha spiegato - è un indicatore per vedere l'umanità di una società. Quando gli anziani sono scartati e isolati e a volte si spengono senza affetto, è un brutto segno: è bella invece l'alleanza tra giovani e anziani in cui tutti ricevono». Gli anziani per Bergoglio «portano avanti la storia e danno una memoria alla forza biologica dei giovani». «Ma quando la società perde la memoria - chiosa - è finita».

«L'Europa è stanca, dobbiamo aiutarla a ringiovanire, a ritrovare le sue radici» che «ha rinnegato». «L'Europa non è invecchiata ma è stanca e non sa cosa fare», ha aggiunto Bergoglio citando un aneddoto: «un amico mi fece una domanda tempo fa, chiedendomi perchè non parlo dell'Europa. Allora gli ho fatto una trappola, rispondendo 'hai sentito quando ho parlato di Asia?' e a quel punto si è accorto che era un tranello».

«Tutto comincia dalla preghiera, che preserva l'uomo da tentazioni che possono essere le nostre, quelle dell'egoismo, dell'indifferenza e del vittimismo. La preghiera è la prima opera della vostra Comunità e consiste nell'ascoltare la parola di Dio, il padre che ci chiama, ci dà la forza per andare avanti».

Dalle mani del fondatore Andrea Riccardi e del presidente della Comunità Marco Impagliazzo, Papa Francesco ha ricevuto l'icona della Madre di Dio della Misericordia e dei Poveri, realizzata dal Laboratorio delle Icone della Comunità di Sant' Egidio. Ad accompagnare il gesto, il coro «Francesco, Francesco» partito dal fondo della Basilica di Santa Maria in Trastevere.

L'arcivescovo siro-ortodosso. «Il popolo siriano è prigioniero del male, come prigionieri sono il nostro metropolita Gregorios Yohanna Ibrahim e il vescovo greco-ortdosso Paul Yazigi, amici di questa comunità. Prigionieri sono tanti sacerdoti, penso a padre Paolo Dall'Oglio, ai padri Maher Mahfuz e Michel Kayyal ». Per tutti loro «attendiamo la buona notizia della loro liberazione». Con queste parole l'arcivescovo Dionysius Jean Kawak, responsabile dell'Ufficio patriarcale della Chiesa siro-ortodossa a Damasco, si è rivolto a papa Francesco, nella basilica di Santa Maria in Trastevere.

Il Papa pregherà per i tre israeliani rapiti in Cisgiordania. Lo ha detto all'ANSA il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, dopo un incontro con il pontefice. «Certo, lo farò», ha risposto papa Francesco all'invito della comunità ebraica, che stasera farà una veglia di preghiera per i tre, ha riferito Pacifici. E ha aggiunto: «Mentre stavo andando via, il Papa mi ha richiamato dalla porta e mi ha detto che si ricordava della storia che gli avevo raccontato nella mia ultima visita lo scorso ottobre». Pacifici si riferisce al fatto che sua nonna e suo padre, Emanuele Pacifici, già presidente della Comunità ebraica di Roma, avevano trovato rifugio dalle suore in Toscana, scampando così i nazisti. Pacifici ha parlato di un incontro «molto affettuoso e caloroso» con papa Francesco, a cui ha presentato i rappresentati della Comunità ebraica. Quindi, ha sottolineato la «grande amicizia» con la comunità di Sant'Egidio, fondata una sua «forte condivisione di valori».

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