Papa Francesco rivoluziona la curia: piano già pronto

Papa Francesco rivoluziona la curia: piano già pronto
di Franca Giansoldati
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Sabato 22 Novembre 2014, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 16:43

Il riordino della curia è pronto. Per ora solo sulla carta. Prevede la nascita di due super dicasteri, frutto degli accorpamenti degli attuali pontifici consigli che spariranno tutti, assorbiti dalla Congregazione di Giustizia e Pace e da Propaganda Fide. All'orizzonte ci sono pure importanti potenziamenti per il settore femminile, in particolare un ufficio ad hoc, che dovrebbe essere affidato a una donna.

Lo stesso vale per il settore della famiglia, un altro ufficio speciale che sarà guidato da una coppia di sposi.

Verrà invece abolito il pontificio consiglio per la famiglia. Sulla carta tutto è stabilito, bisognerà vedere ora come il Papa vorrà procedere alla realizzazione del piano. Di sicuro la riunione che è stata fissata per lunedì 24 novembre in Vaticano tra Francesco e tutti i capi dei dicasteri d'Oltretevere si annuncia piuttosto burrascosa, perché non tutti gli attuali capi dicastero sono d'accordo sulle novità stabilite dal Consiglio dei cardinali. Novità individuate nel corso di un anno di consultazioni.

Papa Bergoglio aprirà la riunione, ascolterà ogni obiezione e poi valuterà tempi e modi della più grossa revisione dai tempi di Paolo VI. Si tratta di un rivolgimento caldeggiato durante il conclave da parecchi cardinali elettori per ridurre una macchina burocratica divenuta con gli anni, soprattutto sotto il pontificato di Papa Wojtyla, elefantiaca e non più sostenibile economicamente. Razionalizzazione, sinergie, accorpamenti sono i criteri con i quali i cardinali che fanno parte della squadra che ha studiato le riforme hanno cercato di strutturare e definire in un piano piuttosto dettagliato. Ora si tratta di capire come avanzare. Le critiche già non mancano, le opposizioni neppure.

In teoria dovrebbero sparire ed essere assorbite nel dicastero di Giustizia e Pace strutture come il pontificio Consiglio Cor Unum, praticamente il braccio operativo della Santa Sede nelle zone di crisi, dove vi sono guerre o calamità, per portare aiuti alle popolazioni vittime di catastrofi. Insomma una specie di Protezione Civile; poi il pontificio consiglio degli operatori sanitari, quello dei migranti e itineranti, della cultura (dove ora c'è il cardinale Ravasi), dei laici e della famiglia. Per questi ultimi due le proposte sul tappeto prevedono il rafforzamento del settore femminile, finora un piccolo e inattivo ufficio al pontificio consiglio dei laici, da strutturare meglio e affidare ad una donna. Avrà il compito di seguire tutte le grandi questioni femminili, dal femminicidio alla tutela delle donne.

Allo stesso tempo il pontificio consiglio della famiglia, ritenuto cruciale, dovrebbe essere affidato ad una coppia di sposi. Anche il dicastero voluto da Papa Ratzinger sulla nuova evangelizzazione, secondo il piano di riforme, dovrebbe essere inglobato dalla congregazione di Propaganda Fide. Al Papa spetterà risolvere il puzzle delle nomine. Dove collocare gli attuali capi dicasteri da abolire, i segretari, e i sottosegretari? Una domanda che Bergoglio si è riservato di dare solo dopo la riunione di lunedì.

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