Una «festa» per l'ultimo saluto
a Massimo «Carbone» Simonetti

Il trattore ribaltato
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Mercoledì 16 Aprile 2014, 05:47 - Ultimo aggiornamento: 11:40
FARA SABINA - Un palloncino bianco, con su scritto Ciao Pap, lanciato in aria dalla figlia Martina, il figlio Andrea e la moglie Piera al termine della cerimonia chiusa dalle note della sua canzone preferita: I giardini di marzo di Lucio Battisti. Si è conclusa così «la festa», così l'ha chiamata e interpretata la piccola Martina, per salutare Massimo Simonetti idraulico 53enne deceduto sabato, schiacciato dal suo trattore. La frazionedi Talocci si è fermata per due ore, in silenzio, congelata dal dolore per la perdita del concittadino. Negozi chiusi, gonfaloni dei tre rioni del Carnevale a lutto. E la via principale invasa da centinaia di persone che fuoriuscivano dalla chiesa dei Santi Martiri Sabini. Per 120 minuti bloccata la quotidianità del centro. Il feretro è arrivato intorno alle 15.30, portato a spalla dagli amici fino in chiesa. La cerimonia è stata officiata da don Enrico, cugino della vittima accompagnato dal parroco don Zibie. Una predica sentita. «Non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto - ha detto il sacerdote - Non possiamo far altro che ringraziare Massimo per i momenti che ci ha regalato. Ricordandolo come era: sorridente, allegro e disponibile». «Una persona semplice, concreta - ha ricordato un'amica a nome di tutta la comunità dopo le paroledegli amici del figlio - ancorata ai valori della famiglia». «Ciao Carbone», come era conosciuto da tutti.