Roma, rissa in consiglio: Marino colpito da una gomitata, schiaffi tra consiglieri

Ignazio Marino lascia l'aula dopo essere stato colpito da una gomitata
di Giuseppe Gioffreda
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Domenica 24 Novembre 2013, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 08:19

Partenza con rissa in Aula Giulio Cesare per la corsa contro il tempo per approvare il bilancio 2013 entro il 30 novembre ed evitare cos il rischio del commissariamento. Urla, fischi, schiaffi. Ma non solo. Nella bagarre che è scoppiata ad inizio seduta il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stato colpito da una gomitata del consigliere di Fratelli d'Italia Dario Rossin che protestava. Nel tentativo di raggiungere lo scranno del presidente dell'assemblea, Mirko Coratti, Rossin ha urtato in testa il sindaco Marino che ha poi lasciato l'aula per rientrarvi del ghiaccio in testa: a "consolarlo" anche l'ex sindaco Gianni Alemanno.

IL VIDEO DELLA RISSA

La seduta in consiglio comunale a Roma è stata poi sospesa per qualche minuto dopo che due consiglieri sono finiti alle mani. Protagonisti sempre Rossin e con lui Gianluca Peciola (Sel). E' poi ripresa la seduta del consiglio comunale è ripresa con l'assessore al Bilancio di Roma Capitale Daniela Morgante che ha iniziato ad illustrare la manovra.

Il sindaco: «La gomitata non è stata involontaria». «Non è stata involontaria. Mi ha dato una gomitata, non ho visto neanche chi fosse ma solo una figura urlante che usava turpiloquio. Ho un bernoccolo in testa. Non so chi sia e non sono intenzionato a conoscerlo», ha detto il sindaco tornando in aula, ai cronisti, in merito alla gomitata ricevuta dal consigliere FdI, Dario Rossin. «È uno spettacolo indecoroso per degli eletti dal popolo che dovrebbero avere rispetto per l'aula Giulio Cesare e ciò che rappresenta da centinaia di anni».

La replica di Rossin. «Contesto la versione del sindaco Marino e lo invito a rivedere il video e a ritirare le sue dichiarazioni sulla volontarietà del mio gesto». Così il consigliere di Fdi Dario Rossin. «Tutti i consiglieri hanno visto la dinamica - spiega - ci sono anche le riprese video. Per impedire a Coratti di svolgere una votazione contraria al regolamento, mi hanno riferito che nello spostare il microfono di Coratti, è stato urtato il sindaco. Io non me ne sono accorto. Poi ho appreso dalla stampa l'accaduto e prontamente sono andato dal sindaco a scusarmi».

L'opposizione dichiara apertamente guerra. Sono decine e decine i pacchi portati in consiglio comunale dalla Lista Marchini e posizionati in pila al centro degli scranni. In ognuno 1.500 tra emendamenti e ordini del giorno, per un totale di 100mila.

La bagarre è scoppiata subito. L'opposizione dopo aver fischiato ha interrotto il consiglio prima della relazione dell'assessore al Bilancio. Alcuni consiglieri d'opposizione si sono avventati, tra spintoni e calca, sugli scranni della presidenza dove è seduto anche Marino. E in questo frangente è stato colpito il sindaco. «Non abbiamo avuto la possibilità di espletare il nostro mandato d'opposizione perchè gli uffici erano chiusi», dice il vicepresidente dell'assemblea Giordano Tredicine (Pdl).

La protesta dell'opposizione. L'opposizione in Campidoglio ha chiesto l'annullamento della seduta odierna. Il presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti, all'inizio della seduta, ha messo in votazione l'ordine dei lavori sul bilancio. Scelta duramente contestata dall'opposizione. «Oggi sembra strano essere a Palazzo Senatorio - dice l'ex presidente dell'assemblea capitolina e consigliere del Ncd Marco Pomarici intervenendo in aula Giulio Cesare - È la forzatura numero uno della presidenza dell'assemblea capitolina senza un confronto nel merito. Abbiamo avuto ieri convocazione alle 19.37. Il consiglio oggi è iniziato alle 19.30. A nome del gruppo che rappresento chiedo di annullare questa seduta in quanto non in linea al regolamento dell'assemblea capitolina perchè sette minuti in ritardo rispetto all'orario di convocazione. Chiedo ufficialmente un parere da Coratti». «Il regolamento non è cosa vostra e deve essere rispettato. Non è mai accaduto che l'ordine dei lavori fosse stabilito a colpi di maggioranza. Si sta facendo un errore regolamentare» aggiunge Alessandro Onorato della Lista Marchini. Il presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti ha rimesso al voto l'ordine dei lavori del consiglio comunale ed è stato approvato, quindi la seduta va avanti. Durante la votazione il consigliere comunale di Fdi Dario Rossin ha mostrato il cartello 'Consiglio domenicale, Marino a casa prima di Natalè.

Contestato il capogruppo M5S. Fischi e urla 'Buffone' al capogruppo del M5s in Campidoglio Marcello De Vito che è stato contestato dalle opposizioni in aula Giulio Cesare dove è iniziata la discussione del bilancio 2013. «Siamo disgustati da questo inizio - denuncia De Vito nel suo intervento - uno spettacolo indegno. Sembra sia iniziato un mercato delle vacche. Voglio vedere il contenuto di questi emendamenti negli scatoloni». A quel punto molti esponenti delle opposizioni hanno fischiato il loro collega 'pentastellatò e interrotto il suo intervento al grido di 'Buffonè, 'Vai a casà. Una volta tornata la calma in aula Alessandro Onorato della Lista Marchini ha preso parola per spiegare: «Si è permesso di banalizzare una battaglia politica che noi stiamo facendo e che forse loro non sono in grado di fare».

Il sindaco. «Bisogna vedere se sono scritti bene - aveva commentato sorridendo sugli emendamenti della minoranza il sindaco di Roma Ignazio Marino prima dell'inizio della seduta - Mi aspetto un contributo straordinario che possa aiutarci a migliorare l'ottimo lavoro fatto dalla giunta e in particolare dall'assessore Morgante». Scambio di frecciatine tra il primo cittadino e il capogruppo del Ncd Sveva Belviso: «Non posso parlare con lei perchè non ci sono i requisiti minimi...» dice Marino.

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