Vigili assenti a Capodanno, l'indagine interna in Procura: cinque agenti nel mirino

Vigili assenti a Capodanno, l'indagine interna in Procura: cinque agenti nel mirino
di Franco Pasqualetti
2 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Gennaio 2015, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 19:50
Un piano studiato da giorni. Questa l'ipotesi degli investigatori che stanno indagando sulle assenze collettive dei vigili la notte di Capodanno. Gran parte delle defezioni per malattia. Una fatalità che, durante le feste, ha creato una vera bagarre a livello nazionale.



Tanto da far saltare sulla sedia anche il premier Renzi. Ora l'indagine è chiusa. Sono 31 i casi sospetti con altrettante segnalazioni disciplinari. Su 648 certificati medici esaminati, infatti, ecco il risultato dell'indagine interna: «Dall'analisi della documentazione è emerso, infine, che 31 medici hanno rilasciato certificati a giustificazione delle assenze dei dipendenti sulla cui legittimità si avanzano dubbi. Infatti, i sanitari hanno, fra l'altro, dato la prognosi comprendendo il giorno antecedente, in alcuni casi anche due, a quello della reale visita medica presso l'ambulatorio. In un caso il sanitario ha certificato la visita presso un albergo». Oggi, intanto, saranno depositate in procura le carte dell'inchiesta interna. È quanto assicurato dal comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, al procuratore Giuseppe Pignatone in un incontro a piazzale Clodio. Sulla base di quelle carte la procura aprirà un fascicolo. Gli inquirenti verificheranno se dietro la clamorosa debacle dei vigili ci sia stata una regia e chi, eventualmente, siano stati i promotori.

Ma l'iter è già avviato da giorni: monitorati profili facebook e twitter, riascoltate le conversazioni radio e tutti i canali sociali per trovare l'eventuale regia. I sospetti? Al momento, da voci interne, sembrebbero ricadere su cinque persone. Gli ideatori di un progetto mirato a far mettere in seria difficoltà il Corpo. Ma i sindacati non ci stanno. Nessuno sciopero bianco, la Cgil quando vuole proclamare uno sciopero lo proclama dandone massima pubblicità e rendendone evidenti le motivazioni». Afferma il segretario generale della Fp Cgil Natale Di Cola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA