“Numeri”, una bellissima storia da zero a infinito

“Numeri”, una bellissima storia da zero a infinito
di Massimo Di Forti
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Venerdì 17 Ottobre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 14:29
«I numeri», sosteneva René Thom, il grande matematico padre della Teoria delle catastrofi, «danno un po' le vertigini». Magici, illuminanti, indispendabili, accompagnano l'intera storia e tutti gli aspetti dell'umana esistenza. «Tanto sono onnipresenti nella nostra vita che tendiamo a sottovalutare la loro importanza», osserva Claudio Bartocci, docente di fisica matematica e storia della matematica all'Università di Genova. «Talvolta risultano quasi invisibili proprio perché troppo in evidenza, come la lettera rubata del celebre racconto di Edgar Allan Poe». La mostra Numeri, curata da Bartocci, è una testimonianza di questa onnipresenza, dai vertici più sublimi del sapere agli aspetti più pratici delle vicende terrene, dai misteri del cosmo ai conti da pagare (al Palazzo delle Esposizioni fino al 31 maggio 2015, coordinamento scientifico di Luigi Civalleri, promossa da Roma Capitale e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e da Codice Idee per la Cultura, che edita il catalogo).



DODICI SEZIONI

Cosa sono, allora, i numeri? La materia del tessuto del mondo (lo credevano i Pitagorici) o una nostra costruzione mentale? Da zero a infinito, come indica il sottotitolo della rassegna - catturati nel labirinto di pannelli, installazioni audio, reperti antichissimi e oggetti di età recente esposti nelle 12 sezioni in cui è strutturata - prendiamo atto che nulla sfugge al potere e al linguaggio dei numeri. Constatiamo che il nostro cervello li accoglie come oggetti naturali (in altre parole, sono innati), che i neonati sanno subito distinguerli e che anche altri animali sono in grado di contare; che i sistemi di numerazione differiscono, tuttavia, tra cultura e cultura e nel tempo; che il progresso tecnologico ci permette di calcolare infinite cose in modo sbalorditivo.



Ci confrontiamo con alcune delle più alte conquiste della conoscenza umana: l'importanza dei numeri primi (2, 3, 5, 7, 11...) che non si possono ottenere moltiplicando due numeri più piccoli; il teorema di Pitagora, alle cui conclusioni però erano già arrivati i matematici paleobabilonesi (da Yale giunge in mostra la tavoletta babilonese Y7289 che ne riproduce lo schema); il computo del tempo e la nascita dei calendari; i primi sistemi di registrazione di quantità numeriche (vediamo l'osso del babuino Ishango segnato da varie tacche, che risale a 20.000 anni fa); il concetto di unità di misura, dal quale nessun aspetto della vita terrena è escluso (in mostra ci sono il famoso peso di Susa dal Louvre e una moneta in argento del re Creso). Ripercorriamo il leggendario viaggio dello zero (dall'antichissima India a Bagdad, Toledo fino a Pisa e al Liber abaci di Fibonacci) e ritroviamo i primi abachi, babilonesi e romani, progenitori dei moderni calcolatori tra cui uno dei 9 esemplari esistenti della seicentesca Pascalina...

Alla sua identità scientifica, Numeri affianca altre iniziative: domenica 19, il Gioco del Lotto, in collaborazione con il Palaexpo, offre una giornata di laboratori Io gioco con l'arte per famiglie e bambini; la serie Incontri con i numeri, aperta ieri da Giulio Giorello, che avrà come protagonisti matematici ed esperti; e la rassegna Tutti i numeri del cinema, che presenterà 28 celebri film a partire da A beautiful mind il 24 ottobre.