Roma, decapita una donna in un villino, poi attacca la polizia con la mannaia: gli agenti lo uccidono

Roma, decapita una donna in un villino, poi attacca la polizia con la mannaia: gli agenti lo uccidono
di Marco De Risi
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Domenica 24 Agosto 2014, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 00:21

Una donna decapitata e il suo assassino ancora in casa con la mannaia sporca di sangue in mano. Una scena da film horror che si consumata questa mattina in via Birmania, all’Eur, in un lussuoso villino. L'uomo ha accoltellato e decapitato la vittima dopo una violenta lite. Si indaga sui rapporti tra i due: tra le ipotesi c'è quella che la donna avesse cercato di sottrarsi a un tentativo di violenza sessuale.

L'uomo, Federico Leonelli, 35 anni, biondo, palestrato e con gli occhi chiari, era ospite da circa un paio di mesi nell'abitazione. Era figlio di un alto ufficiale dell'Esercito. Quando i proprietari, una famiglia romana, è partita per le vacanze, lui è rimasto in casa. Oxana Martseniuk, 38 anni, di nazionalità ucraina, lavorava nella villa come domestica. Non ci sarebbero state, in passato, da parte della donna, denunce per stalking, minacce o altro. Sulla vicenda sono al lavoro gli inquirenti della Procura di Roma coordinati dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani.

Poco dopo le 11, i vicini hanno chiamato il 113 per segnalare grida e trambusto in un villino. Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato tracce di sangue che conducevano a un seminterrato con la porta chiusa a chiave e hanno dovuto richiedere l'intervento dei vigili del fuoco. Una volta aperta la porta, in terra una scena raccapricciante: il cadavere di una donna colpita da diverse coltellate con la testa mozzata. All’interno anche l'assassino. Secondo gli investigatori, l'uomo, dopo aver ucciso la donna, voleva farla a pezzi e nascondere il cadavere.

Testimoni raccontano che l’uomo, in divisa da paramilitare, con anfibi e maschera filtro si è scagliato con una mannaia contro gli agenti delle volanti. Leonelli sarebbe quindi riuscito a uscire dalla villetta armato e minacciando chiunque si avvicinasse è riuscito a salire sulla propria auto nel vialetto della villa. A quel punto sarebbe stato raggiunto al cuore dai proiettili degli agenti ed è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Sant’Eugenio, dove è arrivato morto.

La vittima aveva segnalato: «Usa coltelli». Era solito maneggiare coltelli ed armi da taglio Federico Leonelli al punto che Oxana Martseniuk, la donna trucidata oggi in una villetta all'Eur, aveva lanciato l'allarme ai padroni di casa che da alcune settimane ospitavano l'uomo. È quanto emerge dalle indagini della Procura di Roma sull'omicidio di via Birmania. A rivelare questo particolare al pm sono stati gli stessi proprietari di casa e datori di lavoro della donna, sentiti insieme ad altri numerosi testimoni.

In base a quanto si apprende, la domestica viveva nella villa ma in una zona separata da dove era ospitato Leonelli. In più di un'occasione la colf ucraina aveva notato che l'uomo utilizzava le armi bianche che, molto probabilmente, custodiva nella sua stanza. Leonelli si trovava nella villa da alcune settimane in quanto il proprietario, suo collega di lavoro, gli aveva dato ospitalità. Leonelli era un esperto informatico e figlio di un alto ufficiale della Guardia di Finanza.

La sorella del killer: «Perché lo hanno ucciso?». «Al di là di quanto accaduto, perchè mio fratello è stato ucciso? Perchè hanno mirato al cuore? Loro avevano una pistola e lui un coltello. Mi diano una risposta». È lo sfogo di Laura, sorella di Federico Leonelli, il killer che ha ucciso una donna a Roma, decapitandola. «Mio fratello - dice Laura - era un ragazzo veramente d'oro ed era un bravissimo zio, si prodigava con i miei figli di 3 anni e mezzo e 6».