Roma città aperta, città dell’accoglienza, città solidale con tutti. Ma con chi? Non di certo con disabili e bambini piccoli. L’ennesimo esempio di inciviltà capitolina questa volta arriva da Via Parigi, a due passi, anzi uno dalla Stazione Termini, proprio di fronte al museo nazionale romano, uno dei siti più visitati dai turisti.

Guardate cosa ci ha segnalato un lettore de Il Messaggero.

Tutto il marciapiede della via è perimetrato da transenne e paletti con pochissimi spazi dove poter passare e praticamente blindato proprio all’altezza di uno degli attraversamenti pedonali.

Una sfilata di recinzioni metalliche che non permette a una persona diversamente abile con la sedia a rotelle o a una mamma con il suo passeggino di poter attraversare la strada.

Ma anche per i normodotati il passaggio non è semplice e se si è in sovrappeso di qualche chilo bisogna percorrere centinaia di metri prima di trovare un pertugio dove infilarsi.

Alla faccia dell’abbattimento delle barriere architettoniche tanto sbandierato dalle ultime amministrazioni capitoline.

Proprio la Commissione Turismo del Campidoglio due giorni fa in previsione del Giubileo della Misericordia del prossimo anno, ha lanciato l’allarme: bisogna rendere la Capitale accessibile alle persone con handicap, facilitare la vita in città sia a chi si sposta in carrozzella sia per i non vedenti.

Un appello evidentemente ancora non recepito dal I Municipio che continua a lasciare Via Parigi totalmente impraticabile da parte di persone diversamente abili.

E così la Città Eterna continua ad essere una giungla, dove a farla da padrone sono la sosta selvaggia e le barriere architettoniche, evidenti segni di ingiustizia sociale e discriminazione nei confronti delle persone con disabilità motorie.