Sanità, studi medici aperti dodici ore: il servizio sarà prolungato da ottobre

Sanità, studi medici aperti dodici ore: il servizio sarà prolungato da ottobre
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 24 Luglio 2014, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 14:16
Da ottobre gli studi medici di Roma e del Lazio saranno aperti 12 ore al giorno.

E un servizio di medicina sul territorio sarà disponibile anche al sabato e la domenica. Questa è la promessa spesa ieri dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Se sarà mantenuta, per la sanità del Lazio sarà una rivoluzione epocale: offrirà alternative ai cittadini e dunque alleggerirà il peso dei pronto soccorso. Mai come in questo caso però va sottolineato quel «se», perché ci furono altri tentativi in questa direzione non andati a buon fine. Pierluigi Bartoletti, segretario della Fimmg (medici di medicina generale): «Abbiamo firmato un protocollo d’intesa, un documento molto serio, con delle date definite. Ce la possiamo fare».



LE NOVITÀ

Zingaretti: «Vogliamo andare a una svolta per ampliare l’offerta sanitaria non ospedaliera. Insieme ai medici, dimostreremo che il Lazio non è più la cenerentola dei sistemi sanitari». Cosa dice il protocollo? Il primo punto vuole garantire, 24 ore su 24, al cittadino «una copertura dell’assistenza territoriale», mediante «l’accessibilità alle cure primarie per 12 ore e il servizio di continuità assistenziale (l’ex guardia medica)». Cosa vuole dire? Un cittadino che ha un piccolo problema di salute non deve per forza affollare il pronto soccorso ma vicino a casa e trova un dottore con cui parlare. Può essere il medico di base (di qui l’apertura per 12 ore) o un’altra struttura nei fine settimana, come una casa della salute o un poliambulatorio. I tempi? Il protocollo parla di una chiusura dei lavori di preparazione entro il 30 settembre. Tra l’altro, il testo dell’accordo tra la Regione e i medici ipotizza anche «un piano regionale del governo delle liste di attesa».



Cosa può bloccare questo nuovo sistema? Riccardo Agostini, consigliere regionale del Pd: «Bisogna fare attenzione perché la burocrazia non rallenti questo processo». Zingaretti: «i sarà una piena presa in carico per del paziente anche per le malattie croniche in modo che venga seguito con nuove forme di sperimentazione. Ma chiediamo anche l'aiuto di tutti per ridurre le liste d'attesa. Vogliamo costruire un sistema informatico più idoneo». Ieri pomeriggio, infine, Zingaretti con il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha presentato il numero unico per le emergenze che partirà tra sei mesi. Come vuole l’Unione europea, sarà il 112 (vi convergeranno le chiamate al 113, al 115, al 118). Si farà tesoro dell’esperienza della Lombardia, dove è già partita la sperimentazione. Zingaretti: «Oggi nel Lazio ci sono ancora 4-5 centrali operative che non si parlano».
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