Call of Duty, il dittatore si ribella: Noriega fa causa contro l'uso della sua immagine

Call of Duty, il dittatore si ribella: Noriega fa causa contro l'uso della sua immagine
di Mauro Anelli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Ottobre 2014, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 17:12

Manuel Noriega Vs Rudy Giuliani. Non è il titolo di un videogames demenziale, anche se di intrattenimento elettronico si sta parlando.

I due personaggi sono infatti coinvolti in un'insolita causa giudiziara che ha investito l'Alta Corte di Los Angeles, chiamata ad esprimersi sul ricorso dell'ottantenne ex dittatore nei confronti del popolare videogame Call of Duty: Black ops II. Il sanguinario e pluricondannato panamense richiede una parte dei proventi derivati dalle vendite del gioco a causa della presenza di un suo cameo, dove viene rappresentato, chissà perché, come «rapitore, omicida e nemico dello stato». L'ex dittatore non ha autorizzato l'uso della sua immagine, ma Activision, la casa produttrice del gioco, sostiene che il suo utilizzo è protetto dal Primo Emendamento.

IL TRIBUNALE

L'obiettivo della Corte sarà quello di rigettare la denuncia di Noriega sul nascere, appellandosi allo statuto anti-SLAPP della California, un provvedimento dello Stato promulgato proprio per proteggere la libertà di parola contro cause pretestuose.

Pare che l'azione legale sia stata avviata quando i nipoti dell'ex dittatore hanno descritto al nonno il suo ruolo nel gioco, dove tradisce la CIA dopo esserne stato in combutta contro il suo popolo.

Vale la pena ricordare brevemente le gesta di “Faccia da ananas”. Per una ventina di anni Noriega ha collaborato con gli Usa nel controllo di una zona strategica come quella centroamericana, in quanto nemico dei Sandinisti. Poi il dittatore fece accordi con i cartelli della droga colombiana e nell'89 il presidente Bush decise che il vento era cambiato e che rappresentava un pericolo. Panama fu invasa da 27.000 soldati, Noriega si rifugiò nell'ambasciata del Vaticano dove fu assediato e stanato con una serie di trappole psicologiche, dai mezzi militari che rombavano intorno all'edificio, scoppi e fiamme nelle vicinanze e la musica dei Clash a tutto volume.

LA CATTURA

Fu catturato e condannato a 40 anni di carcere che diedero inizio a un tour delle carceri del mondo, da Miami, passando per la Francia, fino a tornare nelle galere di Panama dove sta scontando un pena per gli omicidi di alcuni suoi oppositori dell'epoca.

Tornando alla sua ultima battaglia, la scorsa settimana la Activision ha presentato una risposta ufficiale alle accuse dei legali del dittatore, schierando l'ex sindaco di New York in qualità di legale aggiunto all'udienza che si terrà il 16 ottobre. «Manuel Noriega ha fatto un'apparizione minore ed irrilevante nella serie Call of Duty - ha dichiarato Giuliani - che non dà luogo a nessuna rivendicazione del suo ruolo nei panni di brutale dittatore. In caso di successo, la sua causa cancellerebbe l'intero genere della fiction storica. Sono contento di difendere i creatori di Call of Duty contro questo assassino che cerca di farsi beffe del sistema legale americano, il quale garantisce il diritto della piena libertà di espressione. Immaginate se la famiglia di Bin Laden chiedesse un risarcimento per Zero Dark Thirty» conclude l'ex sindaco con una frase che colpisce al cuore a stelle e strisce.

In effetti viene da chiedersi che cosa sarebbe successo se Fidel Castro - anche lui protagonista di una comparsata nel videogames - si fosse fatto avanti ogni volta che veniva descritto in film o documentari come eroe della patria, sanguinario terrorista o dittatore da operetta. O se un comitato di Sioux facesse causa per come sono stati dipinti gli indiani nelle migliaia di film dove facevano lo scalpo bianchi a rotta di collo in barba alla verità storica. Può anche starci quel vizietto della cinematografia holliwoodiana, di creare dei cattivi ad hoc da combattere con piombo e coraggio per rinvigorire l'albero della libertà di jeffersoniana memoria. Ma criticare gli americani per questa loro inclinazione sarebbe come negare ai cinesi di mangiare con le bacchette.

Non a caso nel gioco i "buoni" che sfidano Noriega sono tratti dal mondo reale come l'ex colonnello dell'esercito statunitense Oliver North, che ha anche doppiato se stesso e lavorato come consulente militare con gli sviluppatori del gioco, e David Petraeus, ex generale dell'esercito e capo della CIA. Con la certezza che la storia finirà per lasciare la reputazione di Noriega intatta, cioè quella di un uomo condannato a oltre 60 anni di prigione per omicidio, traffico di droga, estorsione e corruzione, si tratta comunque di una causa dove ballano anche i miliardi di dollari di incassi raggranellati dalla Activision con il suo gioco più prolifico. L'America, si sa, quando si tratta di denari o dittatori mette su la faccia seria, e per battere il cattivo di turno ha schierato Rudy Giuliani, il suo sceriffo più credibile. Se poi non bastasse, sembra che siano pronti a intervenire Chuck Norris e L'uomo Ragno.