Cina, prende un treno per gioco e non riesce più a tornare a casa: ritrova la madre dopo 29 anni

Cina, prende un treno per gioco e non riesce più a tornare a casa: ritrova la madre dopo 29 anni
di Federica Macagnone
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Mercoledì 10 Giugno 2015, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 08:44
Per ventinove anni si è chiesta che fine avesse fatto il suo bambino. Era uscito per giocare e non era mai più ritornato a casa. Sembrava essersi volatilizzato nel nulla e nemmeno la polizia era riuscita a dare una spiegazione a quella scomparsa rimasta per quasi tre decenni un caso aperto.

Poi, quando le speranze sembravano perse, il regalo inaspettato, il ritorno di quel figlio, ormai adulto, che in maniera involontaria aveva cambiato la sua vita in poche ore salendo su un treno che lo portò a 300 chilometri da casa.



Jiang Ming oggi ha 37 anni, ma era solo un bimbo di 8 quando è salito su un vagone che ha cambiato il suo destino: stava giocando alla stazione di Shaanxi, in Cina, ed è salito su un treno diretto a Qu County nel Sichuan. Quando è sceso dal convoglio era a centinaia di chilometri da casa: senza soldi e non sapendo a chi chiedere aiuto ha vagato per giorni per le strade fino a quando una famiglia lo ha preso in adozione cambiando il suo nome da Lan Junjun a Jiang Ming. Lo hanno allevato come fosse il loro figlio, lo hanno cresciuto con amore, ma il bimbo che negli anni cresceva non riusciva a dimenticare la sua casa lontana e il nome di sua madre. E così, ad anni di distanza, nel giorno della festa della mamma ha chiesto aiuto alla polizia per ricomporre il puzzle della sua vita.



«Oggi è la festa della mamma – ha scritto sul sito web delle forze dell'ordine - e dopo aver letto i commenti di altri utenti online sulle loro madri, ho sentito quanto mi mancasse la mia. Vorrei chiedere alla polizia di aiutarmi a trovare mia madre con la quale sono stato separato da 29 anni. Il suo nome è Deng Shaoxiang».



Gli agenti si sono messi sulla pista della donna, hanno rintracciato alcuni compagni di classe fino ad arrivare a un ex collega di lavoro che era ancora in contatto con lei. Quando la polizia le ha raccontato di essere entrata in contatto con un ragazzo che diceva di essere suo figlio, Deng, 63 anni, è scoppiata in lacrime riconoscendo, in una foto che le avevano mandato, i tratti del suo bimbo scomparso.



L'incontro commovente è avvenuto nella casa della mamma, quella casa dalla quale Jiang si era allontanato senza più farci ritorno per 29 lunghi anni. «Pensavo non avrei mai avuto la possibilità di rivedere mio figlio in questa vita» ha detto la donna in lacrime. Dal canto suo Jiang ha raccontato di non aver mai cercato la madre per paura di ferire i sentimenti dei suoi genitori adottivi.



«Adesso dovrò affrontarli – ha detto Jiang – Mi siederò con loro e parlerò di ciò che ho provato.

Sono sicuro che capiranno i miei sentimenti. Loro sono la mia famiglia, mi hanno cresciuto e trattato con amore. Sono il loro unico figlio, li amerò più di prima ma sapevo che mia madre doveva avere circa 60 anni e non potevo perdere altro tempo». Ventinove anni sono già un tempo troppo lungo per rimandare.