I marchingegni di Hugo Cabret e quegli automi in voga nella Francia del '700

I marchingegni di Hugo Cabret e quegli automi in voga nella Francia del '700
di Laura Larcan
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 18:55
«Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo».



È la frase manifesto del bestseller “Hugo Cabret” del 2007, tradotto sul grande schermo da Martin Scorsese, dove la storia di un bimbo orfano che vive nella stazione Montparnasse nella Parigi degli anni ’30, ruota tutta intorno ad un automa dal meccanismo segreto.



E l’umanoide metallico dai mille ingranaggi a carica azionati da una chiave, trova ispirazione nei sofisticati robot ante litteram che proprio nella Francia del ’700 segneranno il loro boom, con il laboratorio di Jacques de Vaucanson. Persino Giuseppe Tornatore celebrerà la fascinazione per gli automi francesi nel suo thriller “La migliore offerta”.





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