Raoul Bova: «Io, rinato dopo la separazione e tanta sofferenza»

Raoul Bova: «Io, rinato dopo la separazione e tanta sofferenza»
di Gloria Satta
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Mercoledì 1 Ottobre 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 12:50

Raoul Bova e Luca Argentero: due fratelli che non si sono mai sopportati.

E quando il primo, arrogante e sicuro di sé, in seguito a un incidente perde la memoria e torna bambino, il secondo sciupafemmine e irresponsabile si prenderà cura di lui dapprima con interesse, poi mosso dall'affetto.

A “complicare” il quadro concorrono Carolina Crescentini, ex moglie di Raoul, e Miriam Leone, vicina di casa di Luca...

Fratelli unici, la nuova commedia sentimentale di Alessio Maria Federici, prodotta dalla Lux Vide dei Bernabei e RaiCinema, sarà nelle sale il 2 ottobre con 01.

Bova e Argentero hanno sviluppato un affiatamento che va oltre il film. «Ci siamo visti per la prima volta sul set», racconta Raoul, «e un minuto dopo ci confidavamo i fatti nostri come se ci conoscessimo da sempre.

Luca è una bella persona. Mi ha risollevato e fatto ridere in un momento in cui ero piuttosto provato». L'attore si riferisce alla separazione dalla moglie Chiara, che l'anno scorso ha tenuto banco sui media scatenando il gossip e i paparazzi.

I due figli Alessandro e Francesco, rispettivamente 15 e 13, insieme con il lavoro, racconta, lo hanno aiutato a ritrovare l'equilibrio. Oggi, a 43 anni, appare in gran forma e pronto ad accompagnare nelle sale i prossimi film: Scusate se esisto di Milani, Sei mai stata sulla luna? di Genovese, La scelta di Placido.

Il lavoro non le manca...

«Ringraziando Dio giro un film dietro l'altro. E ognuno è diverso dall'altro: Fratelli unici e Scusate se esisto sono commedie, La scelta è un dramma ispirato a Pirandello».

Che effetto le ha fatto interpretare in Fratelli unici un uomo che regredisce allo stadio infantile?

«Mi ha divertito e stimolato anche a livello fisico. In ciascuna fase della sua vita, il mio personaggio si muove e cammina in modo diverso...Il film parla della seconda opportunità, racconta la possibità che abbiamo di amare e ritrovarci».

Come ha vissuto l'assalto del gossip nell'ultimo anno?

«Con la preoccupazione di proteggere i miei figli che, malgrado la giovane età, non sono stati risparmiati da curiosità e pettegolezzi. È stato un periodo pensantissimo. La mia separazione è stata cavalcata perfino dai talk show. Mi sono reso conto di quanta gente viva sfruttando i fatti degli altri senza nemmeno sapere di cosa parla».

Ora come sta?

«Ho recuperato l'equilibrio grazie soprattutto a quei due angeli dei ragazzi, accanto ai quali ho vissuto momenti di scambio profondo e costruttivo. Ci siamo parlati da uomo a uomo, è stato bellissimo. E devo ringraziare anche gli amici veri, che non mi hanno mai abbandonato».

Il lavoro ha risentito dei suoi problemi personali?

«Non direi proprio. Anzi, nel periodo più difficile in cui i pensieri mi tenevano sveglio, i personaggi che dovevo interpretare mi hanno aiutato a distrarmi».

È soddisfatto della sua carriera?

«Ho avuto una grande fortuna e perciò sono grato alla vita. Oggi rispetto il mio lavoro e cerco di rimanere umile. Ho girato tanti film ma ho ancora la consapevolezza di dover migliorare. L'incontro con Placido, un grande attore che sa essere anche un regista di primo piano, mi ha ulteriormente stimolato. Mi ha dato voglia di lavorare dietro le quinte del cinema».

Cosa farebbe se i suoi figli volessero recitare?

«Li spingerei a seguire la loro passione ma solo dopo aver accertato che è sincera. Il nostro lavoro non si può fare per vanità o per i soldi».

Lei, che è anche produttore, come vede il cinema italiano attuale?

«Le energie nuove ci sono, non ho alcun dubbio, ma ai giovani talenti bisogna dare più soldi, più tempo per lavorare e più protezione. Altrimenti non possono crescere».

Come si sente oggi?

«Sono un uomo sereno perché vedo che lo sono i miei figli. E sono pronto a vivere la mia nuova vita sorretto da una certezza: la famiglia esiste sempre. Anche se un matrimonio si chiude, l'amore non finisce».